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Cronaca

Cervello, irrompe in un reparto Covid e (senza mascherina) urla ai medici: "Voglio vedere mio padre"

Il bilancio, dopo l'intervento dei carabinieri, è di tre persone denunciate per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. La spiegazione della dottoressa (in un audio registrato da un altro paziente e inviato alla redazione di PalermoToday): "Qua siamo due medici per tre reparti..."

Si sono presentati senza mascherina davanti alla porta di un reparto Covid, la Pneumologia dell’ospedale Cervello, dopo aver travolto il portiere che monitora gli accessi, pretendendo di avere aggiornamenti sul ricovero di un loro caro, arrivando a colpire una porta e reagendo pure dopo l’intervento delle forze dell’ordine. I carabinieri hanno denunciato sabato scorso tre persone - due uomini di 46 anni e uno di 33 - per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo una prima ricostruzione i familiari del ricoverato avrebbero fatto irruzione in ospedale, fermandosi forse solo di fronte alla vista del personale sanitario bardato con tute, mascherine chirurgiche e visiere protettive. "Sono venuto perché voglio vedere mio padre, siete poco seri. Vi chiamo da due giorni", urlava uno dei tre parenti prima di essere ripreso dal personale del reparto, considerabile alla stregua di un'area semintensiva dedicata alle patologie respiratorie. "Innanzitutto deve darsi una calmata, poi - ha detto una dottoressa - si metta la mascherina e si tenga a distanza per favore".

Dopo lo sfogo dei familiari la dottoressa, mantenendo una lucidità a dir poco stoica, ha cercato di spiegare quale fosse la situazione. "Suo papà - si sente in un audio registrato da un altro paziente e inviato alla redazione di PalermoToday - è arrivato qui da noi 24 ore fa, prima era al pronto soccorso. Le spiego come funziona, così si può mettere nei miei panni: se non le abbiamo potuto rispondere è semplicemente perché siamo due medici per tre reparti. Quando sono qui e vado avanti e indietro per visitare i miei pazienti, non è semplice raggiungere il telefono".

Durante la discussione qualcuno, temendo che la situazione potesse degenerare, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. In ospedale sono arrivate le pattuglie dei carabinieri che, con un po' di difficoltà, sono riusciti a riportare la calma. Uno dei militari sarebbe stato anche spintonato dai familiari del paziente ricoverato in Pneumologia. Da qui la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Quello di sabato è solo l’ultimo di una lunga lista di episodi legati agli ospedali siciliani, sempre più sotto pressione per l’emergenza sanitaria.

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