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Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Maqueda

Calci e pugni a una coppia gay in via Maqueda, rintracciati e denunciati tre giovani

La polizia ha individuato il gruppetto di ragazzi che a fine maggio avrebbe picchiato due turisti torinesi che passeggiavano mano nella mano. Dopo l'episodio una delle due vittime era stata portata in ospedale per la frattura delle ossa nasali e un trauma cranico, giudicati guaribili in 25 giorni

Individuati i presunti autori dell’aggressione omofoba ai danni di una coppia di torinesi nel centro di Palermo. La polizia ha rintracciato e denunciato per lesioni aggravate tre ragazzi - un maggiorenne e due minorenni - che a fine maggio scorso hanno prima offeso e poi picchiato un ragazzo che passeggiava con il fidanzato in via Maqueda. 

I due ragazzi, secondo quanto ricostruito, stavano percorrendo la centrale via palermitana alla ricerca di un bed & breakfast quando sono stati circondati e assaliti da un gruppetto di ragazzini all'angolo con via dell'Università. Il branco però li aveva già presi di mira poco prima con insulti e offese solo perché si tenevano per mano. Poi la raffica di calci e pugni.

Le vittime sono state poi soccorse da alcuni amici ma all’arrivo delle volanti di polizia gli aggressori erano già scappati. Le indagini degli investigatori della squadra mobile si sono basate sull’analisi delle immagini riprese da alcuni sistemi di videosorveglianza e sugli accertamenti effettuati sui social Facebook, TikTok e Instagram.

L’ipotesi dei poliziotti sarebbe stata confermata dall’esito delle perquisizioni nelle abitazioni degli indagati che hanno consentito di rinvenire e sequestrare alcuni indumenti che coinciderebbero con quelli da loro indossati il giorno dell’aggressione e che sono stati immortalati dalle telecamere presenti in zona.

"Solo perché uno dei turisti stava percorrendo via Maqueda, camminando mano nella mano e scambiando effusioni con il compagno, era stato oggetto di gravissime offese, con epiteti in dialetto ingiuriosi e derisori, espressione di forte risentimento di natura omofoba da parte di tre aggressori", aggiungono dalla polizia.

"Dopo aver percorso circa 10 metri il ragazzo - viene ricostruito ancora - era diventato il bersaglio del lancio di una bottiglia di vetro che, non colpendolo, si era infranta per terra a pochi centimetri di distanza". Poi lo hanno colpito "ripetutamente con calci e pugni in viso. La vittima aveva riportato la frattura delle ossa nasali, un trauma cranico ed un ematoma all’occhio destro, con una prognosi di 25 giorni".

L'episodio aveva suscitato lo sdegno, da Palermo e fino al nord Italia, della società civile e delle associazioni che hanno poi invocato l'intervento delle forze dell'ordine per rintracciare i responsabili. "Una vigliacca e ignobile violenza. Una violenza che - aveva il sindaco di Torino, Chiara Appendino - ancora una volta ha un nome: omofobia".

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