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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Diciassette lavoratori morti a Palermo in nove mesi: "Impennata di casi nella regione"

Questo il dato emerso dagli studi fatti dall'Inail in relazione al periodo gennaio-settembre 2019. Settantasei in più rispetto all'anno precedente le denunce d'infortuni sul lavoro nel capoluogo siciliano

Diciassette tra lavoratori e operai morti a Palermo in nove mesi, contro i tredici registrati nello stesso periodo (gennaio-settembre) dell’anno scorso. A rivelarlo uno studio fatto dall’Inail che ha analizzato i dati dell’ultimo triennio, periodo in cui in Italia ci sono stati 3.180 decessi sul luogo di lavoro (1.018 nel 2016, 1.029 nel 2017 e 1.133 nel 2018) con una tendenza all’aumento. In Sicilia, nel solo mese di settembre 2019, sono state registrate 2.020 denunce d’infortunio (rispetto alle 1.857 nello stesso periodo del 2018). A Palermo si è passati dalle 402 denunce del settembre 2018 alle 478 del settembre 2019. L’impennata riguarda anche i casi mortali che in Sicilia, dai 49 del periodo gennaio-settembre 2018, passano ai 56 registrati nello stesso lasso di tempo del 2019.

“Secondo una stima elaborata dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’ente stesso l’Inail - si legge in una nota - ha raggiunto nell’ultimo triennio un avanzo finanziario di 4.931.370 euro, con un andamento crescente pari a 1.497.720 euro nel 2016, 1.629.767 euro nel 2017 e 1.803.883 nel 2018. Mentre il saldo tra le riscossioni e i pagamenti di cassa pone in evidenza una disponibilità liquida dell’Istituto, detenuta pressoché integralmente in Tesoreria dello Stato, che ammonta al 31 dicembre 2018 a oltre euro 29.399 milioni”.

Secondo il presidente del Comitato consultivo provinciale Inail di Palermo, Michele Ingrassia, “naturalmente non vi è alcuna correlazione di causa-effetto tra i due dati, ma il confronto tra gli avanzi di bilancio dell’Inail e la crescente numerosità di infortuni anche mortali evidenzia una situazione che così non può più continuare, soprattutto alla luce delle ultime rilevazioni statistiche fatte dall’Inail, che registrano al 30 settembre 2019 un incremento degli infortuni gravi e mortali anche in Sicilia e a Palermo. La situazione è drammatica pure sul fronte delle malattie professionali dove si registra anche qui una crescente numerosità”.

Nel territorio regionale infatti si è passati dalle 1.123 denunce del periodo gennaio-settembre 2018 alle 1.193 nello stesso periodo del 2019. A Palermo i casi di malattia professionale sono pari a 195 per il periodo gennaio-settembre 2019 (contro i 155 nel medesimo periodo del 2018) “A livello nazionale - osserva Ingrassia - in questi primi nove mesi dell’anno contiamo già 468.698 denunce d’infortunio, di cui 780 con esito mortale, e 45.158 denunce di malattie professionali. Si tratta di una numerosità impressionante, confrontata con gli ultimi dati Istat sull’occupazione che registrano una perdita di occupati pari a 60 mila nel periodo luglio-settembre 2019”.

Che fare allora? “Abbiamo appena approvato in Comitato - conclude Ingrassia - una mozione a sostegno delle iniziative intraprese dal Consiglio di indirizzo e vigilanza per il riconoscimento dell’autonomia finanziaria dell’Inail affinché l’Istituto possa disporre dei propri avanzi di bilancio per finanziare nuove o maggiori attività. Auspichiamo che l’istituenda Commissione d’inchiesta sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro cominci da qui”.

"Le ultime rilevazioni statistiche dell'Inail - dice Paolo D’Anca, segretario regionale della Filca Cisl - ci preoccupano e certificano ancora una volta quanto da noi denunciato ormai da troppo tempo, ovvero la carenza dei controlli e non il rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri. Da tempo ormai portiamo avanti una battaglia per la tutela dei lavoratori, per questo ci auguriamo che  si convochi urgentemente un tavolo di confronto con le istituzioni, le organizzazioni di categoria e tutte le parti sociali per individuare una linea strategica condivisa che punti a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e a scongiurare questa mattanza di morti, a cui assistiamo ormai con una cadenza frequente".

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