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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Piazza Verdi, la polizia (e Sasà Salvaggio) contro il cyberbullismo

Una campagna educativa (tappa anche a Cefalù) che tiene conto delle esigenze di chi usa i social network, in particolare i giovani, per consentire di sfruttare le opportunità del web evitando di cadere nelle tante trappole

Il lungomare di Cefalù, domani, e piazza Verdi, a Palermo il giorno dopo, saranno le tappe della più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla polizia postale e delle comunicazioni, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con il patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori. La tappa palermitana dell’iniziativa vedrà come testimonial d’eccezione il comico siciliano Sasà Salvaggio, che sarà presente sul truck accanto ai poliziotti.

“Una vita da social”, un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, che nel corso delle tre edizioni precedenti ha raccolto un grande consenso: gli operatori hanno incontrato oltre 1 milione di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 106.125 genitori, 59.451 insegnanti per un totale di 8.548 Istituti scolastici, 30.000 km percorsi e 150 città raggiunte sul territorio e una pagina facebook con 108.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.

E proprio a dicembre 2016, “Una Vita da Social”, è stata selezionata dalla Commissione europea tra le migliori pratiche a livello europeo. La decisione dell’istituzione comunitaria, di riconoscere alla nota campagna un indubbio carattere di originalità ed innovazione, è arrivata nel giorno in cui la Commissione europea ha lanciato la “Digital Skills and Jobs Coalition”, un’iniziativa per ridurre il divario esistente sulle competenze digitali in Europa, radunando tutta una serie di stakeholder del settore pubblico e privato degli Stati membri.
Una giuria indipendente, su input della Commissione europea, ha selezionato, tra 280 progetti mirati ad elevare le competenze digitali dei cittadini europei, l’iniziativa di successo della polizia postale italiana, individuandola come la più imponente ed incisiva campagna di sensibilizzazione mai realizzata da un organismo di polizia.

Ancora una volta aziende come Baci Perugina, Facebook, Fastweb, FireEye, Google, Italiaonline con i portali Libero, Virgilio e SuperEva, Microsoft, Poste Italiane, Skuola.net, Norton by Symantec, Tim, Vodafone, Wind Tre, Youtube e società civile scendono in campo insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: “fare in modo che i gravi episodi di cronaca, alcuni dei quali culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più“.

L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, prevaricazione, diffamazione, molestie online attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti potranno lanciare il loro messaggio positivo attraverso un diario di bordo 2.0. Infatti, grazie alla collaborazione con Baci Perugina, da sempre messaggero d’amore, nasce #unaparolaeunbacio, l’hashtag per dire no al cyberbullismo documentando le tappe di Una Vita da Social attraverso la condivisione di foto e frasi di tutti gli studenti coinvolti.

"I dati registrati nel corso degli incontri nelle scuole - si legge in una nota -, evidenziano che le competenze digitali degli studenti provengono in tutto o quasi da esperienze di apprendimento extra scolastico. Ne deriva, pertanto, l’importanza delle attività di formazione e sensibilizzazione degli studenti per far sì che la rete possa essere per loro una grande opportunità e non un limite, ma anche rivolte ai genitori e agli insegnanti. I social network infatti sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità di tutti. Preoccupa in maniera più forte il fenomeno del cyberbullismo: circa due ragazzi su tre dichiarano di aver avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo. Per questo motivo accolgono con favore gli incontri gli operatori della polizia postale per formare/informare all’uso dei social. E proprio successivamente a questi incontri è stato riscontrato un aumento consistente delle denunce di minori nei confronti di coetanei per episodi di bullismo e cyberbullismo".

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