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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Cyberbullismo, polizia e insegnanti spiegano ai ragazzi come difendersi

L'iniziativa in occasione del "Safer Internet Day". Nel 2016, il compartimento della polizia postale della Sicilia occidentale ha affrontato 15 casi dove le vittime avevano meno di 18 anni

Stalking, diffamazione, molestie, furti d'identità. Sono alcuni dei pericoli che si possono nascondere dietro una tastiera e uno schermo del pc. Vittime, molto spesso, sono i più giovani. Abituati alla navigazione su Internet e all'uso dei social network già da piccoli, ma anche più esposti ai rischi del cyberbullismo.  Proprio per questo motivo, polizia e ministero dell'Istruzione nell’ambito delle iniziative promosse per celebrare il "Safer Internet Day 2017" hanno organizzato workshop sul tema del cyberbullismo anche negli Istituti scolastici di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani. Lo slogan scelto è: “Sii il cambiamento, uniti per un internet migliore”.

Nel 2016 sono stati visionati 296 spazi virtuali, dei quali 29 sono stati inseriti in black-list, sono state tratte in arresto 7 persone e denunciate in stato di libertà altre 22 per reati di pedopornografia e sono state denunciate in stato di libertà complessivamente 296 persone per crimini informatici o per reati comunque collegati all’uso di dispositivi informatici. In particolare, il compartimento della polizia postale della Sicilia occidentale, lo scorso anno ha affrontato 15 casi dove le vittime avevano meno di 18 anni. Nove episodi hanno riguardato il furto dell'identità digitale, 3 le molestie, 3 la diffamazione online, un caso invece era incentrato sulle minacce subite da un minorenne.

L’obiettivo delle attività di formazione portate avanti da Miur e polizia è insegnare ai ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e  all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri.

“Il nostro obiettivo – dice Vincenzo Macrì, dirigente del compartimento di polizia postale e delle comunicazioni di Palermo – è definire, insieme con l’istituzione scolastica, un percorso che stimoli consapevolezza, rispetto delle
regole e tolleranza nell’uso della rete. Desideriamo cioè opporre la forza della cultura e della conoscenza ad ogni comportamento che può risultare lesivo, invitando nello stesso tempo giovani e giovanissimi ad adottare, prima di ogni
altra cosa, le cautele necessarie a tutela della loro privacy. Prevenzione e formazione sono infatti gli strumenti più efficaci per far sì che i giovani imparino a navigare con prudenza in internet e per aiutare, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web".

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