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Cronaca Montepellegrino / Via Sebastiano Bagolino

Crollo di via Bagolino, il gup rinvia a giudizio tre persone

Gli imputati nel processo per omicidio colposo e disastro colposo sono Antonino Firicano, Rosa Calvaruso e Maria Giovanna Costanza, proprietari e usufruttuari di porzioni dell'edificio che cedette per primo in quel dicembre del 2012, quando persero la vita 4 persone

A due anni e mezzo dal crollo è arrivata la decisione del gup. Sono tre le persone rinviate a giudizio per omicidio colposo e disastro colposo per la strage di via Bagolino, dove il 17 dicembre 2012 morirono tra le macerie quattro persone. Gli imputati sono Antonino Firicano, Rosa Calvaruso e Maria Giovanna Costanza, proprietari e usufruttuari di porzioni dell'edificio che cedette per primo. Il processo sarà celebrato di fronte alla quarta sezione penale del Tribunale il prossimo 13 novembre. Per problemi di notifica l’udienza preliminare di una quarta indagata, Rosa Maria Tuccio, è stata rinviata al 21 ottobre.

Stando alla ricostruzione della Procura fu un primo palazzo a crollare, franando sul corpo basso e portando giù con sé il secondo edificio. Entrambi le strutture di due piani furono costruite negli anni Quaranta, ma successivamente vennero edificati abusivamente un terzo piano e una veranda. Dall'inchiesta è emerso che i proprietari del secondo piano della prima palazzina che crollò avevano fatto costruire un terzo livello intorno agli anni Sessanta, facendo richiesta per la sanatoria nel 1986, mentre la veranda era stata realizzata nel 2009. Qualche anno prima, però, erano stati fatti dei lavori di ristrutturazione in un secondo piano, abbattendo porzioni di muri portanti.

Durante la precedente udienza il gup aveva accolto la richiesta della parti civili ammettendo la citazione del Comune di Palermo, mentre ieri si è costituita la compagnia assicurativa Toro chiamata in giudizio dal Comune. I familiari delle vittime e quelli di alcune famiglie sgomberate dalle abitazioni vicine, si sono costituite parte civile: con l'avvocato Michele Calantropo (per Antonino e Raffaele Accardi, figli di due vittime, e Emaneuele Fontana, proprietaria di un immobile limitrofo investito dal crollo) e l'avvocato Rosario Vento.

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