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Tribunale di Agrigento

"Favorirono il crac di un gruppo di supermercati", a processo anche due dipendenti palermitani di Unicredit

Sotto accusa, nel secondo filone delle indagini, professionisti e funzionari della banca di avere avallato le distrazioni di beni e risorse. Alcuni dipendenti del gruppo Burgio, costituiti parte civile, hanno ottenuto di chiamare in causa l'istituto di credito

L'Unicredit citata in giudizio per risarcire, in caso di condanna degli imputati, gli ex dipendenti del gruppo Burgio rimasti senza stipendio a causa del crac delle imprese. I giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduti da Ornella Maimone, ne hanno disposto la citazione al processo a carico di diciannove professionisti fra componenti del collegio sindacale, liquidatori, consiglieri di amministrazione e funzionari di banca accusati di avere provocato il dissesto del gruppo con omissioni e sottrazione dei beni.

A chiederlo era stata l'avvocato Graziella Vella che assiste alcune decine di ex dipendenti che si sono costituiti parte civile. 

L'imprenditore Giuseppe Burgio, morto lo scorso giugno, in questo troncone processuale era accusato di avere sottratto all'erario una somma di circa mezzo milione di euro, dopo essere stato condannato a 6 anni per l'accusa di avere svuotato le imprese del gruppo, che operavano nel settore della distribuzione alimentare, facendo sparire circa 50 milioni di euro col classico sistema della bancarotta: i beni, in sostanza, transitavano, secondo l'accusa, da un'azienda all'altra con operazioni illegittime che servivano a svuotare le società in vista del fallimento sottraendo risorse al fisco e ai creditori. 

In un secondo filone investigativo sono finiti a processo 19 fra consiglieri di amministrazione delle società del gruppo (fra cui Ingross, Ho.Pa.F, Cda, Gestal) componenti del collegio sindacale e dirigenti di Unicredit. Ecco l'elenco: Calogero Burgio, 67 anni, di Porto Empedocle; Antonio Martoriello, 54 anni, di San Cataldo; Enzo Penna, 76 anni, di Agrigento; Salvatore Rizzo, 70 anni, di Agrigento; Costantino Verbari, 60 anni, di Agrigento; Francesca Burgio, 60 anni, di Agrigento; Angelo Nicastro, 58 anni, di Agrigento; Rosario Giordano, 46 anni, di Gela; Tiziana Ragusa, 47 anni, di Gela; Corrado Listo, 70 anni, di Agrigento; Ciro Sansone, 75 anni, di Agrigento; Leira Sansone, 49 anni; Luigi Gentile, 60 anni; Marcello Villa, 63 anni; Pasquale Pinio, 52 anni, di Palermo; Salvatore Malandrino, 58 anni, di Siracusa e Giovanni Previte, 68 anni, di Palermo.

Sono accusati di avere agevolato il dissesto con omissioni e, persino, con sottrazione dei beni: il 31 marzo si torna in aula e sarà formalizzata la citazione dell'Unicredit in qualità di responsabile civile: in sostanza, in caso di condanna degli imputati, l'istituto potrà essere chiamato a risarcire i dipendenti delle imprese "svuotate" dalla presunta bancarotta.

Nel corso della prossima udienza i giudici apriranno il dibattimento e ammetteranno i mezzi di prova chiesti dalle parti ovvero da procura, difesa e parte civile. Il processo decollerà a distanza di quattro anni dalla firma dei pm sulla richiesta di rinvio a giudizio. Sia l'udienza preliminare che l'inizio del processo sono stati rallentati da una serie di problematiche legate all'individuazione dei giudici: i diversi stralci processuali avevano, infatti, impegnato diversi giudici facendoli diventare incompatibili. 

Fonte: Agrigento Notizie

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