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Cronaca

Vaccini anti Covid, l'appello: "Priorità ai malati di diabete, seconda concausa di morte"

A lanciarlo è Vincenzo Provenzano, presidente della Società italiana metabolismo e diabete e responsabile del Covid hospital di Partinico

Il diabete, è la seconda concausa di morte nei pazienti deceduti per Coronavirus. Per questo Vincenzo Provenzano, responsabile del Covid hospital di Partinico e presidente della Società italiana metabolismo e diabete (Simdo) chiede che i diabetici abbiano priorità di accesso alla vaccinazione. Un appello condiviso dall’Associazione americana diabetologi già lo scorso dicembre, che ha parlato di crisi di accesso alle cure per milioni di persone affette da diabete.

Il diabete incide sul 15% dei casi

Andando a vedere l’elaborazione dei dati Istat, sul Sistema di sorveglianza integrata Covid 19, delle concause di mortalità si legge che, sia per gli uomini sia per le donne, la causa principale di decesso per chi contrae il virus sono le cardiopatie intensive, seguite dal diabete mellito con il 15% dei casi, quindi le cardiopatie ischemiche, seguite dai tumori. Tra quelle che incidono soprattutto per le donne, ci sono demenza e Alzheimer, con circa il 10% dei decessi, e ancora malattie alle basse vie respiratorie e insufficienza renale.

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Il fascicolo sanitario elettronico

"Il sistema sanitario nazionale – spiega Provenzano – fatica a causa del peso della pandemia, con ricadute sulla prevenzione, l’assistenza ospedaliera e territoriale, e una disparità crescente tra Nord e Sud. Per recuperare le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari, un ruolo decisivo potrebbe averlo l’attivazione del fascicolo sanitario elettronico, ancora del tutto assente in alcune regioni, che permetterebbe di accelerare il processo di digitalizzazione del Sistema sanitario nazionale". Secondo il  presidente di Simdo potrebbe essere finanziato attraverso i fondi del Recovery Fund o del Mes e "aiuterebbe ad avere in tempo reale la cartella clinica dei pazienti ed accedere senza ritardi ai servizi sanitari, come i presidi per i diabetici, le strisce e i microinfusori. "In ogni caso – conclude Provenzano - urge far rientrare gradualmente nel circuito della presa in carico del Servizio sanitario nazionale i pazienti non Covid, perché un secondo anno di emarginazione per loro è assolutamente impensabile".

I dati di incidenza della pandemia nella carenza di cure

Nel report della Simdo, in Italia, la riduzione delle attività ospedaliere nel periodo gennaio-giugno 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, è stata pari a circa il 40 per cento, ovvero circa 309 mila ricoveri in meno a livello nazionale. A questo, va sommata la riduzione del numero di ricette per prestazioni di specialistica, diminuite da marzo a maggio 2020 del 58 per cento rispetto al 2019, ovvero circa 34 milioni in meno rispetto all’anno precedente, con picchi anche del 70 per cento in meno, secondo il report realizzato dalla Simdo, analizzando i dati della Ragioneria generale dello Stato sulla spesa sanitaria del 2020.
 

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