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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Nuovo protocollo Covid per la scuola: basta un contagio in classe per tornare in Dad

Misure più restrittive adottate dal ministero della Salute e dell'Istruzione per il forte aumento di positivi tra gli under 12 e per le difficoltà nel tracciamento. Cosa cambia

Basta un solo caso Covid perché un'intera classe torni in modalità di didattica a distanza. Lo stabilisce una circolare del ministero della Salute e dell'Istruzione, che aggiorna il protocollo sanitario. Il provvedimento si è reso necessario a causa dell'aumento dei contagi che si registra lungo tutto lo Stivale. Secondo l'ultimo report diffuso dalla Regione Siciliana e relativo al periodo 15-21 novembre, nell'Isola "l’incidenza è aumentata in tutte le fasce di età ma rimane più alta nella fascia di età scolare, tra i 6/10 anni (163,55) e 11/13 anni (143,87) doppia rispetto alla media, e in quella tra i 3 ed i 5 anni".  

A differenza delle "vecchie" regole, non si dovrà piuù raggiungere il numero di tre positivi per la Dad. Al contrario, saranno gli stessi presidi a disporre la didattica a distanza dopo un solo caso positivo. Il dirigente scolastico, venuto a conoscenza di un caso Covid confermato nella propria scuola, è autorizzato a disporre la dad per l'intera classe mentre sarà la Asl competente a disporre la quarantena per i "contatti stretti".

La scuola torna in Dad: il nuovo protocollo

"La circolare rappresenta una scelta prudenziale e provvisoria condivisa con le Regioni, in base anche ai dati a nostra disposizione sull'aumento dei contagi tra gli under 12, per i quali stiamo aspettando nei prossimi giorni l'approvazione del vaccino da parte dell'Aifa", spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. L'auspicio resta però quello di limitare la dad. "La priorità del Governo - sottolinea Costa - resta la didattica in presenza ed è nostro dovere creare le condizioni affinché ciò accada". 

"Siamo stati facili cassandre" commenta Antonello Giannelli, presidente dell'associazione dei presidi. "Avevamo lanciato l'allarme - aggiunge - già pochi giorni dopo la pubblicazione della nota congiunta Salute-Istruzione del 6 novembre scorso. Le scuole, nonostante le mille difficoltà e con uno smisurato carico di lavoro sulle spalle dei dirigenti e del personale, hanno retto. Lo stesso non possiamo dire dei dipartimenti di prevenzione che non sono riusciti sin da subito a garantire la tempistica dei testing e in molti casi non hanno applicato quelle procedure di tracciamento".

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