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Covid, cosa succederà nei prossimi mesi in Italia? Il parere degli esperti

La situazione negli ospedali è più che gestibile, segno che l’emergenza è ormai alle spalle. Ma cosa si può prevedere già oggi per i prossimi mesi? Mascherine obbligatorie e green pass torneranno? Il punto di vista di alcuni medici

Da ieri in Italia le mascherine non sono più obbligatorie in molti spazi al chiuso. Il Green Pass non serve praticamente più a nulla. Ma il Covid circola ancora e tutti, a partire dal ministro della Salute Speranza, raccomandano - poiché "i numeri ci dicono che la pandemia è ancora in corso e occorre un approccio prudente" - di "insistere con l’utilizzo della mascherina in tutte le occasioni in cui si rischia il contagio".

La situazione negli ospedali sul fronte Covid è più che gestibile, segno che l’emergenza è ormai alle spalle. Grazie alla campagna vaccinale che protegge dalle forme di malattia più gravi e a fronte delle nuove varianti che hanno soppiantato nel tempo il ceppo di Wuhan e poi Delta, in ospedale chi viene ricoverato all’interno dei reparti Covid molto spesso, oggi come oggi, ci finisce non a causa dei deficit respiratori legati alle complicanze del virus Sars-CoV-2. Le polmoniti interstiziali bilaterali ci sono ancora ma sono sempre più rare, secondo quanto riferiscono medici infettivologi e virologi. La stragrande maggioranza dei pazienti sono persone che arrivano in ospedale con delle patologie, magari con un quadro clinico già complesso, e al tampone in ingresso o allo screening prima di un intervento chirurgico risultano positivi. A quel punto inevitabilmente diventano pazienti Covid, ma la loro "intensità" - in molti casi - non è più dettata dal Covid come nelle prime ondate che hanno messo sotto pressione il sistema ospedaliero da nord a sud: è invece la singola patologia diversa dal Covid a determinare la gravità e il conseguente ricovero in ospedale.

Ma come sarà la situazione in autunno? Cosa si può prevedere già oggi per i prossimi mesi? Ecco il punto di vista di alcuni medici ed esperti.

Bassetti

"In autunno Sars-Cov-2 tornerà a rialzare la testa, come ha fatto negli ultimi due anni perché ormai è tra di noi, ma se continueremo a fare le dosi di richiamo di vaccino a chi lo vorrà, spero il più alto numero di persone possibile, è ragionevole pensare che non avremo un impatto pesante come nel 2020 e nel 2021, cioè come nelle prime tre ondate. Per questo niente pessimismo ma consapevolezza di quello che abbiamo vissuto", dice all'Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, secondo il quale in autunno, anche con il 'ritorno' del virus "non si tornerà al Green pass o alla mascherina obbligatoria, non bisognerà farsi prendere dal panico e utilizzare gli stessi mezzi che andavano bene due anni fa e che oggi vanno meno bene".

Per l'infettivologo genovese, dunque "è probabile che quella che arriverà in autunno sarà un’ondata un po’ minore di quella di quest’anno, ci saranno sicuramente casi ma - rimarca - dobbiamo sempre pensare che il 95% della popolazione italiana in questo momento è protetta dalle forme gravi di Covid, sia grazie alla vaccinazione che alla malattia naturale. Dunque il nostro sistema immunitario è in grado di riconoscere il virus. Abbiamo cioè un’immunità importante rispetto al virus". "Certo - aggiunge - bisogna vedere se non ci saranno altre varianti 'importanti', che potranno mettere in difficoltà i vaccini. Per questo credo che la cosa più importante sia che l’industria farmaceutica metta a disposizione un vaccino che copra meglio la variante Omicron, e con la dose di richiamo saremo tutti in grado di difenderci dalle forme più gravi della malattia e soprattutto dal contagio".

Mascherine e Green Pass in autunno non torneranno nella forma di obblighi vari, secondo Bassetti. "Credo che si dovrà rimanere sempre nell’ambito del 'fortemente raccomandato' e non dell'obbligo. Ovviamente dovremmo informare tutti i cittadini perché a ottobre facciano la dose di richiamo e in questa fase credo sia molto importante lavorare sull'educazione e sull'informazione piuttosto che sulle imposizioni e sui decreti, che hanno funzionato in una fase, come per il Green pass, in cui avevamo bisogno di fare presto, di immunizzare tutti prima che arrivasse l’ondata e in qualche modo ci siamo riusciti. Per il prossimo autunno credo ci sia tempo per lavorare molto sulla consapevolezza della gente, sull’insegnare alla popolazione l’importanza della prevenzione e instillare in loro una cultura vaccinale".

Da ieri, con l'allentamento delle misure anti Covid "non si passa dall’obbligo di usare le mascherine all’obbligo di non usarle: nessuno ha detto questo - mette in chiaro - Si elimina l’obbligo delle mascherine nei luoghi al chiuso" tranne che in alcuni precisi contesti, dai mezzi pubblici agli eventi indoor alle scuole, "e mi pare un provvedimento in linea con quanto sta succedendo nel resto del mondo, ma ciò non significa che dobbiamo levarci la mascherina. Se ci si sente più protetti o si percepisce un ambiente come a rischio sarà bene continuare a indossarla. Così come le persone anziane e fragili faranno bene a utilizzarle, visto che siamo ancora in una fase di elevata circolazione del virus".

Galli

"Da qui all'autunno può accadere di tutto. Può anche succedere che il virus muti ancora e salti fuori una variante con caratteristiche meno preoccupanti. Non dobbiamo pensare solo in negativo. Ma può anche succedere, al contrario, che ci siano varianti più patogene. Non lo sappiamo. E non possiamo dire che l'allentamento delle misure di oggi influisca sull'autunno", dice Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano. L''ammorbidimento' inciderà invece sulla circolazione del virus attuale che "continua ad essere importante. I casi che noi vediamo sono solo una parte. Una buona fetta oggi non viene registrata".

"Se la domanda è: il virus sarà sparito in autunno? La risposta è 'dubito fortemente'. Per quando riguarda le previsioni di cosa realmente ci aspetti nessuno può dirlo. Vedremo cosa succederà nell'altro emisfero, durante la stagione per loro invernale e cosa comporteranno gli spostamenti delle persone durante le vacanze estive. Ci saranno altri elementi in gioco che contribuiranno a modificare il quadro e che ora, non conoscendoli, non ci permettono di ipotizzare con troppa precisione lo scenario autunnale".

Pregliasco

"Tutte le aperture facilitano la diffusione del virus, in questa fase abbiamo un plateau dopo la quarta ondata, non credo ce ne sarà una quinta ma un continuum di presenza del virus con tendenza sperabilmente al degradare". Il virologo dell'Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, sempre all'Adnkronos Salute, commenta i rischi legati l'allentamento delle misure anti Covid, anche sul prossimo autunno. "A meno dell'arrivo di una variante con caratteristiche negative", secondo Pregliasco, lo scenario autunnale vedrà "un andamento endemico e ciclico, con numero di casi dai 5mila ai 90-100mila al giorno, ma con un virus più 'buono'. Un andamento - ribadisce un concetto da lui sempre descritto - simile a un sasso in uno stagno con onde di grado ridotto nel tempo. Con una probabile presenza del Covid come principale protagonista che scalzerà il virus influenzale protagonista delle stagioni autunnali e fredde pre Covid. E' chiaro - sottolinea che dovremo convivere col virus e che si abbasserà l'attenzione ma confido nell'uso dei farmaci disponibili e facilmente prescrivibili dal medico di famiglia, somministrabili dunque all'inizio dei sintomi e in campagne vaccinali parallele a quelle dell'influenza con vaccini aggiornati".

In autunno, quando il virus si ripresenterà, quali saranno le misure per tenerlo sotto controllo? "Le mascherine dovranno essere sdoganate e diventare come gli occhiali da sole che, quando serve, indossiamo, da usare sempre per le persone fragili e chi le assiste, ovviamente Ffp2", conclude.

Lopalco

L'allentamento delle restrizioni anti Covid  "avrà, come effetto più probabile, un prolungamento della coda di questa ultima ondata, mantenendo il livello di circolazione virale elevato per un periodo maggiore. Ma, se il comportamento del virus sarà quello atteso sulla base delle stagioni precedenti, in estate la circolazione dovrebbe tornare ai minimi. Dubito, quindi, che i comportamenti di oggi possano avere un effetto prolungato fino all'autunno", sostiene l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all'Università del Salento.

"Per prevedere quello che succederà in autunno dobbiamo monitorare attentamente la situazione nel corso dell'estate soprattutto in merito alla emergenza di nuove varianti a livello globale", conclude.

Sono 40.757 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute diffusi domenica sera. Il giorno prima erano stati 53.602. Le vittime sono invece 105. Eseguiti 287.601 tamponi molecolari e antigenici con il tasso di positività al 14,1%. Sono 366 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. I ricoverati nei reparti ordinari sono 9.738. Più di un milione e 200mila le persone attualmente positive al Covid, 16 milioni e 500mila gli italiani contagiati dall'inizio della pandemia.

Fonte: Today.it

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