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Giovedì, 28 Marzo 2024
Sanità

Oncologia del Cervello: "Col Covid da 16 a 4 posti letto, ma siamo andati avanti"

Il direttore dell'unità operativa Francesco Verderame racconta le difficoltà incontrate durante la pandemia: "Messa a dura prova l'attività rivolta ai pazienti all'interno dell’ospedale, ma abbiamo cercato di mantenere gli standard"

L'emergenza Covid ha ridotto da sedici a quattro i posti letto per le degenze dei pazienti affetti da tumore al Cervello. A fornire il dato è Francesco Verderame, direttore dell'unità operativa complessa Oncologia medica dell'azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello.

I pazienti oncologici durante la pandemia

"Il problema - premette Verderame - è comune a tutti gli ospedali. Ma la nostra struttura soffre maggiormente di questa situazione in quanto i pazienti oncologici necessitano di cure non differibili". E adesso a preoccupare è la variante Centaurus del coronavirus.

"Le varie ondate della pandemia - continua Verderame (nella foto sotto) - hanno messo a dura prova l'attività rivolta ai pazienti all'interno dell’ospedale: nelle prime due ondate siamo stati nelle condizioni di attivare dei posti letto dedicati per le procedure di trattamento locoregionale e questo ha rappresentato un impulso alle attività di assistenza. Quest’anno abbiamo dirottato altre risorse umane (di necessità) per l'assistenza ai pazienti affetti da Covid ed abbiamo cercato di mantenere gli standard, ma abbiamo rallentato nelle attività, senza tuttavia mai fermarci".

Francesco Verderame-2

L'unità di Oncologia medica del Cervello

L'unità operativa di Oncologia medica degli ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello ha ottenuto nel 2017 dal Bureau Veritas Italia un riconoscimento di qualità ed è considerata una delle eccellenze della sanità regionale. A dieci anni dall’apertura della struttura complessa le patologie oncologiche di riferimento sono la cura del tumore del polmone, al seno (circa 200 interventi/anno), del colon-retto e l’epatocarcinoma. "La qualità nella cura dei tumori del fegato - continua Verderame - è per noi un grande vanto, una strada maestra che inizia con la scuola di medicina interna di Luigi Pagliaro, fondatore dell'Ismett. Siamo l’unico centro in Sicilia che applica il metodo di radioembolizzazione Tare, che permette di ridurre un tumore in modo che sia più facile da rimuovere, uccidere le cellule tumorali o rallentare la crescita del cancro per dare più tempo per un organo da trapianto di diventare disponibile".

"Sicuramente - prosegue Verderame - la carenza di medici ed infermieri, dirottati all'assistenza dei pazienti Covidsono state le difficoltà da affrontare quotidianamente per cercare di garantire un adeguato trattamento ai pazienti con epatocarcinoma, ma la possibilità di lavorare nella rete ci ha permesso di far pervenire alla nostra osservazione i pazienti già ben studiati, con notevole risparmio di tempo; inoltre abbiamo avuto la possibilità di avere una unità infermieristica di supporto messa proprio a disposizione dalla rete".

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