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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Covid, la Sicilia "vede" l'arancione: le terapie intensive arrivano al 20%, oltre 11 mila i nuovi casi

Sforati tutti e tre i parametri che portano al cambio di "zona": nei reparti ordinari ci sono 1.300 persone (33% dei posti occupati), mentre l'incidenza è di 1.455 per 100 mila abitanti. I tamponi processati sono stati quasi 60 mila, il tasso di positività è poco meno del 20%. Sono 26 i decessi

La zona arancione si avvicina. La Sicilia infatti ha raggiunto la soglia del 20% dei posti occupati in terapia intensiva e superato quella del 30% dei ricoveri nei reparti ordinari arrivando al 33%. Questi sono i due parametri - insieme all'incidenza superiore ai 150 casi per 100 mila abitanti (la settimana scorsa sull'Isola sono stati addirittura 1.455) - che "pesano" per il cambio di colore.

I nuovi casi invece sono stati 11.354 su 59.167 tamponi processati, con un indice di positività che scende al 19,2% (ieri era stato del 20,7%): l'Isola è al sesto posto per contagi. Sono 26 invece i decessi comunicati: uno riferito a oggi, 4 a ieri, 17 a lunedì, 2 a giorno 8 e 2 al 7 gennaio.

Secondo quanto emerge dal bollettino di oggi i pazienti ricoverati sono 1.300 (+24 rispetto a ieri), ai quali si devono sommare i 163 in area critica (-2) dove si registrano 11 nuovi ingressi. I guariti invece sono 1.785, mentre gli attuali positivi diventano 150.466. La mappa del contagio nelle singole province: Palermo con 2.927 nuovi casi, Catania 3.071, Messina 998, Siracusa 1.226, Trapani 594, Ragusa 840, Caltanissetta 797, Agrigento 737, Enna 164.

La situazione nel resto d'Italia

Il bollettino di oggi, giovedì 13 gennaio 2022, fa registrare 184.615 nuovi casi su 1.181.17 tamponi (antigenici e molecolari) e 316 morti. Il tasso di positività si attesta al 15,6%. In aumento i ricoverati con sintomi (+339), ma non le terapie intensive (-1) che anzi scendono per il secondo giorno consecutivo. Gli ingressi nei reparti di area critica sono stati 156. Oggi sono state accertate meno diagnosi rispetto a giovedì scorso: il 6 gennaio erano stati rilevati 219.441 casi su un numero leggermente inferiore di test (1.138.310). Abbiamo raggiunto il picco? E' ancora presto per dirlo, ma sicuramente si tratta di un segnale che quanto meno la crescita dei contagi sta rallentando. 

Ciò nonostrante entro fine mese alcune regioni italiane rischiano di finire in zona rossa. A lanciare l'allarme è stato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. Al momento Sicilia, Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle d'Aosta, Marche e Friuli Venezia Giulia sono quelle più prossime al cambio di fascia. Secondo il monitoraggio Gimbe nell'ultima settimana (5-11- gennaio) è aumentata la pressione sugli ospedali: sia in area medica con un 4.155 accessi in più, con un incremento del 31,2%, che in terapia intensiva con 285 ricoveri, con un aumento del 20,5%.

Coronavirus, il bollettino di giovedì 13 gennaio

  • Nuovi casi: 184.615 (ieri 196.224, giovedì scorso 219.441)
  • Attualmente positivi: +101.458, totale 2.323.518;
  • Deceduti: 316
  • Totale deceduti: 140.188
  • Dimessi/Guariti: 
  • Ricoverati: +339, totale 17.648;
  • Ricoverati in terapia intensiva: -1, totale 1.668;
  • Ingressi del giorno in terapia intensiva: 156;
  • Tamponi: 1.181.17
  • Totale casi: 8.155.645
     

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