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Il bollettino

Covid, in Sicilia si torna a numeri invernali: 5.832 i nuovi contagi, quasi 800 i ricoverati

Il tasso di positività è al 21,7%, a Palermo e provincia si sfiorano i 2 mila casi. Le ospedalizzazioni nell'ultima settimana sono salite del 17,7%. L'allarme della Fiaso: "Dai pazienti trovati incidentalmente positivi si torna alla necessità dell'assistenza respiratoria e la ventilazione"

Il peggio sembrava alle spalle, invece siamo tornati ai livelli di questo inverno. In Sicilia  - secondo l'ultimo bollettino - sono stati 5.832 i nuovi casi di Covid, con un tasso di positività del 21,7% sui quasi 30 mila tamponi processati. Sono oltre 75 mila i siciliani in isolamento, mentre sono quasi 800 i ricoverati di cui 29 in terapia intensiva. Cinque sono i morti, mentre a Palermo e provincia si sfiorano i duemila casi. 

Il bollettino settimanale, risale la curva epidemica: +47,85%

Nella settimana dal 20 al 26 giugno si registra, in linea con la tendenza nel territorio nazionale, un forte incremento dei nuovi casi con un’incidenza pari a 33.044 (+47,85%) e un valore cumulativo di 688,21/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Palermo (815/100.000 abitanti), Catania (793/100.000), Ragusa (731/100.000) e Siracusa (728/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 45 e i 59 anni (798/100.000) e tra i 60 e i 69 anni (797/100.000). Anche le nuove ospedalizzazioni sono in aumento.

I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento al periodo dal 22 al 28 giugno. Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 27,36%, mentre il 23,54%, pari a 72.560 bambini, risulta aver completato il ciclo vaccinale. Gli over 12 vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,59% del target regionale. Ha completato il ciclo primario l’89,30%. Per quanto riguarda la terza dose, i vaccinati con booster sono 2.737.260, pari al 72,83% degli aventi diritto, mentre sono ancora 1.037.585 i soggetti che possono effettuarla ma non l’hanno ancora fatta.

Dal primo marzo è iniziata la somministrazione della quarta dose per gli over 12 con marcata compromissione della risposta immunitaria e che hanno già completato il ciclo vaccinale primario con tre dosi da almeno 120 giorni. Dal 12 aprile è stata estesa la somministrazione della quarta dose agli over 80, ospiti dei presidi residenziali per anziani e ai soggetti tra i 60 e 80 anni affetti da condizioni di particolare fragilità che abbiano ricevuto la terza dose da oltre 120 giorni senza intercorsa infezione da Covid-19. Dal primo marzo sono state effettuate complessivamente 34.319 somministrazioni di quarta dose di cui 24.811 ad over 80.

In Italia incremento dei ricoveri del 17,7%

E le cose non vanno meglio nel resto d'Italia. Nell'ultima settimana infatti sono tornati a salire i ricoveri per Covid, con un incremento del 17,7%. A rilevarlo è la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) con i dati della rete di ospedali sentinella, relativi al 28 giugno: a incidere di più - si legge su Today.it - sono i ricoveri nei reparti ordinari che aumentano del 20,9%. Pesano in particolare i ricoverati per Covid, ossia con sindromi respiratorie e polmonari (+ 34,5%), mentre i ricoverati con Covid, cioè coloro che arrivano in ospedale per altre malattie e vengono trovati incidentalmente positivi, salgono del 10%.Ad incidere sull'aumento dei ricoveri, secondo presidente della Fiaso, Giovanni Migliore, è anche il tempo trascorso dall'ultima vaccinazione. 

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Sempre nelle terapie intensive, il 38% dei ricoverati risulta non vaccinato e la percentuale sale al 56% tra chi ha sviluppato una patologia polmonare ed è ricoverato per Covid. Si abbassa inoltre l'età media dei ricoverati in intensiva (59 anni i vaccinati e 48 i non vaccinati). "L'aumento dei ricoveri registrato oggi è significativo non solo per il rialzo del numero di pazienti, ma soprattutto perché torna a crescere la prevalenza della patologia polmonare tipica del virus SarsCov2, i cosiddetti ricoverati per Covid", osserva Migliore.

"Mentre negli ultimi mesi la gestione clinica del paziente Covid ha portato alla realizzazione di reparti multidisciplinari nei quali finivano i malati con fratture o patologie internistiche e chirurgiche, trovati incidentalmente positivi al virus ma bisognosi di assistenza specialistica per altre patologie, adesso - rileva - tornano a essere necessarie l'assistenza respiratoria e la ventilazione. Va considerato che tutti i pazienti vaccinati e ricoverati hanno ormai fatto l'ultima dose da oltre 6 mesi e questo aumenta il rischio che ci sia un rialzo dei ricoveri nelle prossime settimane". Aumentano infine del 13,3% anche i ricoveri nei reparti pediatrici, soprattutto nei bambini molto piccoli, tra 0 e 4 anni (66,7%). Anche per i bambini, l'aumento si concentra sui ricoveri per Covid. 
 

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