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Cronaca

Il Covid "irrompe" all'Ars e blocca i lavori: seduta per la Finanziaria sospesa

Un collaboratore del ragioniere generale della Regione è risultato positivo. Per questo motivo quanti hanno lavorato in questi giorni in commissione Bilancio sono in quarantena. Votato l'esercizio provvisorio fino al 30 aprile. L'ira di Miccichè: "Deriso quando chiedevo i vaccini"

L'ombra del Covid blocca i lavori per l'approvazione della finanziaria all'Assemblea regionale siciliana. Al rientro da una pausa, il presidente di Sala d'Ercole, Gianfranco Miccichè, ha informato l'Aula della necessità di sospendere la seduta a causa della positività al Covid di un collaboratore del ragioniere generale della Regione. Per questo motivo i dipendenti dell'Ars che hanno lavorato in questi giorni in commissione Bilancio sono in quarantena e lo stesso ragioniere generale, Ignazio Tozzo, si è sottoposto a tampone: l'esito arriverà martedi'. L'Ars ha poi votato la proroga dell'esercizio provvisorio fino al 30 aprile.

Miccichè, visibilmente scosso, ha chiuso la seduta annunciando per domani la sanificazione di Palazzo dei Normanni. "Sicuramente fino a martedì ognuno di noi dovrà restare a casa e non avremo possibilità di portare avanti il lavoro - ha affermato -. Dico questo con grande rammarico". 

Passato il momento delle comunicazioni formali, Miccichè si è sfogato per quanto accaduto. "C'è il forte rischio che sia stato trasmesso il Covid all'interno del Palazzo. Quando ho detto che bisognava fare i vaccini ai deputati proprio perchè stavamo per affrontare la manovra finanziaria - ha detto - mi hanno preso per il c...o, ma era matematico che tutto questo accadesse. Ma noi siamo 'la casta'. Ma noi siamo 'la casta' e prima di noi ci sono i poveri, gli avvocati, i magistrati. Ci sono tutti e noi siamo la casta di mer... che non deve ottenere niente. Io rischio la vita, il presidente della commissione Bilancio anche e così molti di voi. Io ho 67 anni, se prendo il Covid sono a rischio, e il presidente della Regione ha qualche mese in più di me - ha detto ancora -. Dico a tutti di essere prudenti, evitate di incontrare persone, fate il tampone e lo dico anche ai dipendenti del palazzo".

“Non è il Covid a bloccare la finanziaria regionale ma l’inadeguatezza di una classe politica incapace di rinunciare ai suk e alle marchette in un momento così drammatico dal punto di vista sociale ed economico” così Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi e responsabile nazionale legalità di Azione, il partito di Carlo Calenda, commentando lo stop alla legge di stabilità regionale causato da un presunto focolaio di Covid all’interno dell’Ars. “Mentre l’economia siciliana boccheggia con le imprese e i commercianti allo stremo e i lavoratori disperati - continua Palazzolo - da settimane a Palazzo dei Normanni va avanti uno spettacolo indecoroso con protagonista la classe politica dell’Isola che invece di fare presto e di piazzare le poche risorse disponibili per sostenere il mondo produttivo ha pensato bene di far finta di niente e di baloccarsi tra norme inutili e marchette indecorose come quella per il portavoce del presidente della Regione. “La Sicilia non si può permettere ancora un mese di spesa bloccata. Governo e parlamento regionale approvino la prossima settimana la legge di stabilità altrimenti avranno sulla coscienza ogni attività che chiuderà a causa della crisi” conclude Palazzolo. 

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