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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Covid, ospedali sotto pressione: di nuovo ambulanze in coda, al Cervello posti esauriti

Sembrano le stesse scene già viste quasi due anni fa, tra marzo e aprile 2020. Aumentano i ricoveri e contemporaneamente anche la pressione nelle aree di emergenza

Sembrano le stesse scene già viste quasi due anni fa, tra marzo e aprile 2020. Aumentano i ricoveri e la pressione nelle aree di emergenza degli ospedali palermitani dove tornano le code delle ambulanze. "Anche oggi i sanitari del 118 sono stati impegnati nel trasporto di decine di pazienti positivi al Covid che necessitano del ricovero - si legge sul sito Ansa.it -. Tanto che molte ambulanze sono state dirottate verso l'ospedale di Partinico".

"Siamo nella stessa situazione delle precedenti ondate - dicono i sindacati del 118 - Le ambulanze restano in coda e non riusciamo a consegnare i pazienti ai pronto soccorso. Oggi per tutta la giornata si sono formate lunghe file davanti agli ospedali. Servono nuovi posti per i ricoverati. Al Cervello ormai l'ospedale è saturo e al Civico è stato riconvertito un reparto che ancora deve entrare in funzione". "Proprio mentre ci stiamo attrezzando ad aprire 30 posti letti - è quello che dicono dal reparto, come riporta il sito dell'Ansa - vengono a mancare due unità che sono state dirottate al Cervello. Una decisione che rende ancora più complessa l'attività e l'assistenza ai pazienti".

Un incremento notevole di ricoveri è stato registrato anche all'ospedale dei Bambini. Dal primo gennaio ad oggi sono stati 15 ricoveri di bambini per sintomi da Covid19. 

L'Ordine dei medici scrive a Razza: "Ospedali assaltati"

Così il presidente dell’Omceo di Palermo Toti Amato, componente del direttivo Fnomceo, all’assessore regionale della Salute Ruggero Razza: “Il peggio è arrivato, bisogna agire in fretta. La tenuta sociale sta già crollando per l’aumento rapidissimo del numero dei ricoveri e l’escalation di aggressioni contro i sanitari, anche solo verbali e non denunciate. Non manca giorno che all’Ordine dei medici non arrivino segnalazioni di pazienti esasperati e violenti. Siamo disponibili a trovare insieme soluzioni”.

“Ospedali, pronto soccorso, medici di famiglia sono presi d’assalto per la paura del contagio – spiega Amato -. L’epidemia dilaga, ma la già modesta schiera di sanitari si assottiglia sempre di più. D’altra parte, se alla storica inadeguatezza del numero di medici in Sicilia, aggiungiamo l’assenza di circa 2000 medici e odontoiatri non vaccinati (rilevati da una prima stima sommaria dalla nuova piattaforma ministeriale), oltre ai positivi e in quarantena e ai 2500 professionisti che non hanno ricevuto la terza dose booster del vaccino anti-Covid (anche se oltre la metà si sono vaccinati nell’ultima settimana), è facile comprendere la condizione di stress e di paura di tutti i sanitari”.

“Una situazione rovente” dice  il presidente Amato, che oggi pesa in modo drammatico anche sui medici di famiglia costretti da un’ordinanza regionale “temporanea”, ma appena rinnovata, a districarsi tra i mille adempimenti burocratici per segnalare i pazienti Covid, sottraendo tempo ed energia alla cura dei pazienti, soprattutto quelli con patologie acute. 

L’ultima denuncia all’Ordine arriva dal medico di medicina generale Giusi Pomara: “E’ saltata la tenuta dei malati ed è saltato il tracciamento. Pazienti e familiari sono inferociti e noi rischiamo un’aggressione verbale giorno dopo giorno. Improvvisamente, molti dei miei 1500 pazienti hanno contratto il Covid, un numero mai visto prima. Segnalo all’Asp una cinquantina di positivi al giorno, di cui una decina affetti dalla variante Delta: una valanga di adempimenti burocratici, a fronte di una piattaforma regionale che non mantiene neppure i dati in memoria e che funziona attraverso un sistema folle di registrazione manuale. Pazienti positivi che, dopo un’altra valanga di documenti, dovrebbero poi essere presi in carico dalle Usca, con le quali è impossibile interagire perché sono introvabili nonostante siano nate per lavorare in sinergia con la medicina generale e le Asp. Mmg Usca Asp oggi sono tre mondi separati senza una strategia condivisa. Noi rinchiudiamo i malati Covid a casa con un provvedimento, ma liberarli dall’isolamento diventa un’altra odissea. Alla fine, chi può permetterselo si rivolge al privato per fare un tampone in modo da certificare la negatività, mettendo fine alla clausura”.

“Storture” rimarca Pomara. “Come il numero fuori controllo di tamponi fatti agli asintomatici solo per partecipare ad una cena, sottraendoli alla vera emergenza e a chi può avere contratto, ad esempio, la variante Delta, le cui ricadute sono ben più gravi. Nessuno ne parla e spesso non viene neanche specificata nell’esito di un tampone processato”.

“Occorre una presa di coscienza: il medico di medicina generale, fin troppo mortificato, è una figura insostituibile, ma non è l’unico front-office sul territorio. In questa nuova fase epidemica serve un’organizzazione integrata per arginare il caos in atto e restituire ai medici di famiglia la loro vera funzione: prendersi cura dei pazienti cronici e acuti affetti da altre patologie non Covid, confermando l’impegno per la vaccinazione contro il Covid e antinfluenzale inevitabilmente interrotte”, conclude Giusi Pomara.

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