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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Politeama / Piazza Verdi Giuseppe

Emergenza casa, comitati in piazza mentre il Comune cerca soluzioni

Il "serpentone" da piazza Verdi si muoverà verso Palazzo delle Aquile. Orlando: "Requisiremo gli alloggi alle opere pie per risolvere il problema". E Leonardi polemizza: "Il Comune non ha fatto nulla sino ad ora. Si cominci mandando via gli abusivi"

Nuovo appuntamento di piazza per il diritto alla casa, in contemporanea con il consiglio comunale durante il quale si discuterà il tema dell'emergenza abitativa. Il Comitato PrendoCasa ha lanciato per domani, mercoledì 18 giugno alle ore 17, un nuovo momento di "mobilitazione e rivendicazione, convinti che la ricomposizione sociale dal basso possa produrre enormi risultati". Allo stesso tempo gli attivisti del comitato esprimono soddisfazione per le parole che avrebbe espresso ieri il sindaco Orlando, che si è detto pronto a "requisire appartamenti e alloggi delle opere pie e revocare le concessioni alle associazioni per risolvere il problema".

Il corteo si muoverà nel pomeriggio da piazza Verdi a Palazzo delle Aquile e vi parteciperanno - si legge in un comunicato - numerose sigle sindacali, tra cui Cobas, Usb e le realtà che si sono interessate al problema, come lo stesso Comitato PrendoCasa, il Centro di tutela sociale, i Proletari comunisti e gli attivisti dei centri sociali. Tutti insieme, dallo stesso "serpentone", reclameranno il diritto alla casa ed al lavoro, ribadendo la necessità di attuare provvedimenti "diretti e immediati da parte dell’amministrazione per far fronte all'emergenza abitativa", coinvolgendo i comitati e le realtà impegnati su questo fronte. La data in cui è stata indetta la manifestazione non è casuale: parallelamente, infatti, al Comune si svolgerà una seduta straordinaria del consiglio comunale che prenderà in esame e discuterà il tema dell’emergenza abitativa in città.

E questa volta dal comitato si ritengono soddisfatti per quello che sarebbe il "primo e reale passo in avanti rispetto alla volontà politica del primo cittadino", che ieri avrebbe dichiarato: "Sono pronto a requisire gli appartamenti e gli alloggi delle opere pie e revocare le concessioni alle associazioni ed ai circoli degli amici degli amici per risolvere l’emergenza casa in città. Sto valutando - si prosegue nella nota - di far cambiare musica alla Religione e ottenere che gli immobili pubblici siano effettivamente destinati alla pubblica utilità. Prevediamo, oltre a un contributo alloggiativo, la creazione di un inventario del patrimonio immobiliare che comprenda anche i beni confiscati alla mafia e quelli appartenenti all’Ipab". "Queste dichiarazioni istituzionali sono segno di come la lotta che in questi mesi abbiamo condotto - afferma Emiliano Spera, portavoce del Comitato - inizi finalmente a risvegliare chi ci governa, di come i primi risultati siano ormai vicini".

LA POLEMICA - "La Giunta - ha spiegato il consigliere comunale del Pd Sandro Leonardi - ha proposto contributi a pioggia per risolvere l’emergenza, ma non è con una manciata di denaro che risolveremo il problema. Servono azioni strutturali che comprendano l'auto-recupero, che non gravino sulle tasche dei cittadini e che mettano a frutto l’immenso patrimonio comunale abbandonato. Ma non si può far diventare tutto un'emergenza: cosa ha fatto questa amministrazione negli ultimi due anni? Quali misure sono state messe in campo? Nelle scorse settimane la Giunta ci ha fornito dati poco incoraggianti: quasi 1.200 famiglie hanno dichiarato di vivere l’emergenza abitativa, il bando per l’edilizia popolare è stato un flop con iter avviati per appena 16 cooperative, appena 280 alloggi Erp consegnati in dieci anni, 600 alloggi Erp dei 2.500 comunali occupati abusivamente. L’amministrazione cominci mandando via gli abusivi e ripristinando la legalità, condizione essenziale per risolvere una volta e per tutte il problema”.

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