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Caro energia, migliaia in piazza sulle note di "Bella Ciao": "Basta pagare queste bollette"

Il corteo si è mosso da piazza Croci a piazza Verdi. A prendervi parte artigiani, sindacati, sindaci e i maggiori rappresentanti delle associazioni di categoria. Al termine della mobilitazione, il presidente Schifani ha accolto una delegazione di manifestanti: "Faremo la nostra parte, subito moratoria Irfis"

Artigiani, sindaci, sindacati, semplici cittadini e rappresentanti di categoria: tutti in piazza e uniti contro il caro bollette. In migliaia hanno preso parte al corteo che si è mosso questa mattina da piazza Croci a piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo. Numerosi i pullman arrivati da diversi paesi siciliani. 

"La nostra - dice Pippo Glorioso, segretario provinciale Cna Palermo - è una manifestazione democratica per chiedere a gran voce e unitariamente che il governo centrale ascolti le nostre istanze, per tutelare le fasce più fragili, e possa intervenire concretamente. Secondo i dati dell'Ocse e del Fondo Monetario siamo già in recessione e a questa aggiungiamo che l'inflazione è quasi al 12%". 

A capo del corteo anche i maggiori rappresentanti di Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, e Sicindustria. Presenti anche le delegazioni siciliane di Ance, Ascom, Casartigiani, Cna, Cided, Claai, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Legacoop e dell'associazione italiana Amministratori condomini e immobili. In piazza anche Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia occidentale, presente con una nutrita delegazione: “Diciamo stop a bonus e soluzioni tampone che servono solo a mitigare in parte e nel tempo i gravi disagi causati alle rincaro di bollette e costi di produzione generalizzato, incontrollato e frutto di speculazione". In rappresentanza dell'amministrazione comunale l'assessore alle Attività produttive, Giuliano Forzinetti. 

"Dalle Madonie - afferma Tiziana Albanese, portavoce delle Consulte Madonite - ci siamo organizzati per scendere in piazza oggi, costruendo assemblee e momenti di confronto nei nostri paesi, perché siamo consapevoli che è necessaria una risposta generale: Sindaci e amministratori, commercianti, agricoltori, piccoli imprenditori, giovani studenti sono venuti fino a Palermo per dimostrare che la situazione è ormai insostenibile. Le famiglie hanno bisogno di sostegno". 

La manifestazione di oggi arriva dopo settimane di presidi e assemblee in tutta l'Isola. "Come movimento Terra è Vita che si occupa di difendere l’agricoltura siciliana - dice Pino D'Angelo, presidente del movimento - abbiamo partecipato oggi perché la questione del caro bollette potrebbe essere la batosta definitiva per il nostro comparto". Una richiesta che arriva a gran voce da ogni categoria presente è quella di calmierare i prezzi dell’energia e di pensare a nuovi metodi di produzione dell’energia in Sicilia.

"La gente è stanca di sentirsi presa in giro: qui in Sicilia la povertà aumenta sempre di più, mentre grandi aziende come Eni aumentano i loro profitti di svariati miliardi. Il governo non può sottrarsi dal dare una risposta alla popolazione: o agirà portando avanti delle misure reali, i cui effetti si vedranno nell’immediato o la risposta sociale crescerà e le piazze continueranno a straripare di manifestanti", dice Giovanni Castronovo di Trinacria.

A prendere parte al corteo anche Cgil e Uil: “C’è una Sicilia in profonda sofferenza - sostengono i segretari Alfio Mannino e Luisella Lionti - fatta da lavoratori e pensionati che non arrivano a fine mese per l’erosione del potere d’acquisto di stipendi e pensioni, per i rincari sulle bollette. Noi siamo oggi in piazza per rivendicare provvedimenti per affrontare l’emergenza ma anche politiche economiche strutturali per lo sviluppo”

Non è un buongiorno - sostiene il presidente regionale di Confcommercio Gianluca Manenti - perché la nostra preoccupazione aumenta. E non possiamo stare tranquilli. Dobbiamo, però, sforzarci, tutti assieme, di essere positivi. Di pensare al futuro con un ritorno alla normalità. La normalità di programmare, di progettare, di crescere e non di sopravvivere come stiamo facendo adesso”.

Al termine della mobilitazione, il presidente della Regione Renato Schifani ha ricevuto una delegazione dei rappresentanti di categoria che gli hanno consegnato un documento unitario che raccoglie 16 punti ritenuti fondamentali per arginare la crisi. "Sto dalla vostra parte - ha detto il governatore - oltre che come presidente della Regione anche come cittadino e gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui". 

"Sulla lunga durata - ha aggiunto Schifani - vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia".

"La Sicilia - spiega Salvatore Bivona, presidente regionale della Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Sicilia - è, insieme alla Campania, la regione dove il fenomeno della povertà energetica registra la frequenza più elevata d’Italia: cinquecentomila nuclei familiari rischiano di non potere più utilizzare quotidianamente gas e luce". Proprio nelle scorse settimane, l’associazione di categoria era intervenuta nel dibattito sul caro energia lanciando un preciso allarme, a seguito della chiusura, a Palermo, di circa venti attività nel settore della panificazione e della produzione di dolciumi. "La situazione, di certo, è rimasta inalterata nella sua drammaticità - conclude - se non addirittura peggiorata, poiché molti imprenditori ed esercenti, indecisi fino a qualche mese fa, hanno chiuso definitivamente i battenti".

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