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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Palazzo Reale-Monte di pietà / Piazza Casa Professa

Crack, criminalità e vite devastate: l'Albergheria si ribella e chiede l'intervento delle istituzioni

L'iniziativa dell'associazione Sos Ballarò: organizzato un corteo per venerdì 4 novembre. L'obiettivo è denunciare l'assenza di servizi per prevenire le tossicodipendenze e le ripercussioni che il fenomeno ha per interi quartieri. L'allarme riguarda soprattutto il derivato della cocaina, che ha un costo bassissimo e dilaga tra i giovanissimi

Pur essendo ricavato dalla cocaina, costa pochissimo, anche solo 5 euro a dose. E in pochissimo tempo devasta però la vita, creando una fortissima dipendenza psicologica e pure fisica. La diffusione del crack, soprattutto tra giovanissimi, è una piaga sociale, che ha già portato a diverse morti in città. E' per questo che l'associazione Sos Ballarò ha deciso di organizzare un corteo venerdì 4 novembre: un modo per richiamare l'attenzione delle istituzioni su un tema lasciato ai margini come chi purtroppo finisce nella morsa infernale della tossicodipendenza.

L'iniziativa si chiama "Emergenza Crack - La cura crea In-dipendenza", come recitano i manifesti spuntati negli ultimi giorni soprattutto nel centro storico. L'idea di fondo è che la repressione, ovvero l'arresto di trafficanti, produttori e spacciatori di droga (un business su cui perlatro, come dimostrano le ultime inchieste giudiziarie, è tornata a puntare alla grande anche Cosa nostra), non basta: occorre - questo è il messaggio degli organizzatori - invece prevenire e trovare il modo di eliminare dalla società tutto ciò che poi conduce al consumo di sostanze che non alterano semplicemente i sensi, ma distruggono l'esistenza.

"E' impossibile non accorgersi come nel centro storico di Palermo, in particolare in alcune zone dell'Albergheria, siano aumentati tutti i fenomeni connessi al consumo, allo spaccio e alla produzione di droghe, soprattutto crack, la cui pericolosità si avverte in maniera crescente in molte grandi città d'Europa. Sempre più persone, giovani nella maggioranza dei casi, finiscono nel gorgo del consumo - spesso dello spaccio per procurarsi le sostanze - e questo ha un impatto sempre più forte sull'intera comunità, composta da residenti, commercianti, studenti e lavoratori", così spiega in un documento per invitare alla mobilitazione Sos Ballarò. E rimarca: "L'economia criminale creata dallo spaccio è radicata e rilevante e ci sembra evidente come l'emancipazione da questo sistema passi anche da un investimento educativo, sociale, che fornisca veri strumenti di riscatto a chi cresce e vive a Ballarò".

Per interi quartieri lo smercio di droga è l'unica forma di guadagno: è venuto fuori da un'indagine condotta dai carabinieri allo Sperone, dove decine di nuclei campavano proprio con lo spaccio, coinvolgendo nell'attività anche bambini e ragazzini. Un dato già emerso ormai alcuni anni fa a Borgo Vecchio peraltro, a dimostrazione che il fenomeno è trasversale. Senza contare poi le centinaia di sequestri di droga compiuti regolamente da polizia e carabinieri in ogni parte della città.

Lo scopo del corteo di venerdì (l'appuntamento è fissato alle 16 in piazza Casa Professa) è che un fenomeno così grave e diffuso resti sempre nell'ombra e non venga mai affrontato con gli strumenti giusti. Gli organizzatori mettono in evienda come "negli ultimi anni si è ridotta di due terzi la presenza dei Serd (ex Sert) e del loro personale; sono stati via via sospesi tutti i servizi di prossimità e non c'è più un solo operatore di strada che tenti di creare relazioni di fiducia con chi è a rischio o vive la tossicodipendenza; tutti i servizi che dovrebbero sostenere le persone con problemi di dipendenze patologiche sono ormai distanti e lavorano in modo 'passivo' non avendo la forza di essere presenti sul territorio; ogni anno centinaia di ragazzi siciliani sono costretti per curarsi ad andare in altre regioni perché in Sicilia mancano le comunità specialistiche".

Nel documento si legge anche che per affrontare veramente il problema bisogna "prendere in carico le cause che portano al consumo di droghe, avviando percorsi educativi funzionali, incentivare un sistema economico legale investendo nel quartiere e in chi ci vive, formare operatori di strada che stiano vicini alle persone con problemi connessi al consumo di droghe, allestire spazi per dare assistenza e cura, coinvolgere tutti gli attori sociali del quartiere per riportare il tema della dipendenza patologica al centro delle politiche pubbliche", sottolineando anche "il moralismo di una politica che troppo spesso stigmatizza il consumo senza occuparsi di elaborare una strategia seria di contrasto al fenomeno nel suo complesso".

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