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Cronaca

Maremoto in Sicilia, corruzione sul trasporto marittimo: indagato anche Crocetta

Il presidente della Regione avrebbe ricevuto un avviso di garanzia notificato dai carabinieri per "concorso in corruzione". Tra i politici indagati anche la sottosegretaria Simona Vicari e la candidata al consiglio comunale Marianna Caronia

Mazzette, Rolex, assunzioni e continui scambi di favori tra imprenditori e politici per avvantaggiare la compagnia marittima Liberty Lines. Tra i politici indagati ci sarebbero anche il governatore Rosario Crocetta per "concorso in corruzione", la sottosegretaria al ministero dei Trasporti Simona Vicari e il candidato al consiglio comunale di Palermo Marianna Caronia. Il presidente della Regione avrebbe ricevuto un avviso di garanzia notificato dai carabinieri. C'è un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare in cui si legge: “Degli sviluppi dell'ultimo evento informava pure Finocchiaro Massimo soggetto strettamente legato al presidente della Regione siciliana (anch'egli fra l'altro oggetto di attenzione investigativa nell'ambito dell'odierno procedimento)". "Sono molto sereno - ha dichiarato all'Ansa il Governatore - e se ci dovesse essere un invito a comparire che non ho ricevuto perché sono in viaggio sarò lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini".

VIDEO - LE INTERCETTAZIONI: "SIAMO STATI IN LINEA CON TUTTE LE TUE INDICAZIONI"

Un “romanzo corruttivo”, lo ha definito il procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia, che stamattina ha portato all’arresto di Ettore Morace, armatore della compagnia marittima (l'unico per ora richiuso in carcere), del deputato dell’Ars nonché candidato sindaco a Trapani Girolamo Fazio e del capo della segreteria particolare dell’assessore regionale alle Infrastrutture Giuseppe Montalto. Tra bandi disegnati appositamente per favorire l’imprenditore napoletano, sconti sull’Iva che hanno causato voragini di milioni di euro nelle casse pubbliche e bocciature di consulenti non graditi a Morace, spuntano fra gli indagati anche i nomi delle politiche palermitane Vicari e Caronia.

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Cambiano gli attori e gli ambiti di competenza, ma quello che emerge dopo 10 mesi di indagini condotte dai carabinieri di Palermo e Trapani, coordinati dalle rispettive Procure, offre uno spaccato sul malcostume della corruzione italica. “Il gip - spiega il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi - parla di stabile asservimento dell’onorevole Fazio, che avrebbe utilizzato espressioni minacciose con il dirigente regionale che aveva revocato un bando favorevole a Morace, oltre al boicottaggio di un consulente non gradito all’armatore. Così facendo avrebbe ricevuto, oltre all’assunzione di personale a lui vicino, anche una Mercedes, presa in leasing dalla Liberty Lines”.

Le investigazioni partono proprio dall’armatore napoletano e dalla sua compagnia marittima, che avrebbero goduto di un sovradimensionamento della compensazione finanziaria grazie all’ingerenza di Salvatrice Severino, dirigente regionale e responsabile della procedura di gara per “L’affidamento del servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse mediante unità veloci da passeggerei tra e verso le isole minori dalla Sicilia”.

La Severino avrebbe operato nonostante il conflitto di interessi derivante dal rapporto di lavoro della figlia con la Ustica Lines, ossia uno dei principali attori economici interessati dalla procedura di gara. Avrebbe predisposto il bando calcolando ad hoc i parametri e “sovrastimando - scrive il gip - gli importi delle compensazioni così da creare una sovradeterminazione delle basi d’asta di entrambi i lotti e garantire un’aggiudicazione a condizioni favorevoli” per la compagnia e in danno alla Regione. Avrebbe inoltre turbato una gara aggiudicata alla stessa impresa che avrebbe vinto con un ribasso pari allo 0,05%.

simona_vicari-2Ma gli episodi di corruzione si sarebbero spinti anche a livello nazionale, tirando in mezzo anche Simona Vicari (foto a destra). Avrebbe “attivamente concorso a determinare - secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - l’approvazione dell’articolo 1 della legge 232/2016 (legge finanziaria, ndr), la norma con cui il trasporto marittimo veniva assoggettato a un’aliquota pari al 4% anziché a quella del 10%, avvantaggiando le attività d’impresa di Morace con una conseguente e cospicua perdita secca in termini di gettito erariale”. E per questa operazione, che avrebbe fatto risparmiare a Morace circa 6-7 milioni di euro, il sottosegretario avrebbe ricevuto da lui un Rolex del valore di 5.800 euro.

L’altro nome noto saltato fuori dalle indagini è quello di Marianna Caronia (foto in basso), in corsa per un posto da consigliere a Palazzo delle Aquile correndo insieme a Ferrandelli. Il suo intervento sarebbe servito a scongiurare la nomina di un consulente per la quarta commissione non gradito a Morace, il comandante Giuseppe Prestigiacomo, che avrebbe potuto rovinargli i piani: “Farò di tutto - diceva la Caronia - perché non sia lui, non c’è ragione che Prestigiacomo con Alongi faccia questa cosa”. Per fare ciò avrebbe ottenuto dall’armatore napoletano una buonuscita da 50 mila euro per la cessazione del rapporto di lavoro con Siremar dopo la sua acquisizione da parte della Sns spa.

"Non può dirsi - spiega il gip precisando che non sussistono a suo carico gravi indizzi di colpevolezza - che il comportamento precedentemente adottato dalla indagata sia espressivo di una messa a disposizione della propria funzione a beneficio degli interessi di Morace o che in qualche modo siano stati da lei compiuti atti conformi contrari ai doveri di ufficio quale attuazione di un pregresso accordo corruttivo. La Caronia infatti - aggiunge il gip - si era mostrata particolarmente restia a venire incontro alla richiesta di aiuto del Morace limitandosi soltanto a precisare che esercitando la propria funzione politica avrebbe continuato ad ostacolare la nomina di Prestigiacomo in seno alla quarta Commissione così come gia pochi giorni addietro aveva fatto senza alcun preventivo accordo o richiesta in tal senso del Morace in quanto soggetto a lei non gradito e non perché Morace glielo avesse chiesto”.

Quella nomina, dopo vari tentativi di altra natura, sarebbe saltata a causa della mancanza del numero legale condizionata dai Cinquestelle, ai quali Montalto aveva proposto di fare muro per ragioni politiche ma che si sarebbero mossi autonomamente rispetto alla richiesta. Un'operazione che avrebbe portato sul conto della Caronia 100 mila euro: “‘Vabbè - le diceva Morace riferendosi a una discussione fatta precedentemente con un altro soggetto  - allora sali a 50 e gli altri 50 li metto io’. Quindi formalmente firmerai una liquidazione di 50 netti…”. “Si”, gli diceva la Caronia ricevendo poi ulteriori dettagli: “Poi mi fai una fattura a me di altri 50”. Fattura che, spiega Lo Voi, si riferiva a una prestazione inesistente.

Marianna Caronia, vice sindaco-2Un altro grosso nome che si legge nelle intercettazioni, ma che non risulta indagato, è quello dell’attuale assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi. Ne parlano Morace e il deputato Fazio. “Hai, hai saputo di Gucciardi”. “No”, risponde Fazio. “Tre milioni e mezzo ai trasporti per le isole, in due giorni, l’ho incontrato l’altro ieri”. Poi continua: “Guarda l’ho chiamato e gli ho detto lei è immenso, Lei, cioè è un anno che parlo con Pistorio, lei in due giorni, lei è un grande, non ho parole”. A darne notizia all’armatore è stato il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, amico dell’assessore: “Eh, niente, per dirti che mi ha chiamato Gucciardi e mi ha detto che così come…insomma…hanno inserito i tre milioni di euro per l’integrazione per i trasporti isole minori”. “Grande Baldo, madre!!!” risponde Morace “Ha fatto un comunicato - continua Pagato - dicendo questo potrà garantire centinaia di corse in più per le Egadi che erano state penalizzate, ora l’hanno approvato in Giunta però ha fatto addirittura il comunicato, io non ho parlato con nessuno”. “Grande, grande Peppì. Non è che mi mandi il numero che lo voglio ringraziare?”, conclude Morace.

Il deputato regionale Fazio, inoltre, ha sottoposto all’attenzione del magistrato amministrativo in quiescenza Raffaele De Lipsis (già presidente del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana) la sentenza con cui il Tar rigettava il ricorso presentato da Ustica Lines contro il provvedimento di annullamento in autotutela adottato da una dirigente regionale (nel video in basso). E sarebbe riuscito a ottenere un’intercessione da parte di De Lipsis per “caldeggiare - si legge nell’ordinanza - le ragioni e gli interessi di Morace presso Claudio Zucchelli, attuale presidente del Cga per la Regione siciliana in vista della trattazione, nella sede giurisdizionale, del ricorso in appello”. Il magistrato, infatti, è stato intercettato al telefono con Zucchelli: “Ti volevo un attimo parlare se stai al Consiglio la prossima settimana”. Il magistrato amministrativo si sarebbe quindi premurato - ricostruisce il gip - affinché tutti gli adempimenti per la presentazione del ricorso avvenissero nei tempi e nelle modalità normativamente prescritte.

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