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Giovedì, 25 Aprile 2024
Corruzione

Mazzette per superare concorso in polizia e nei vigili del fuoco, sindacalista palermitano tra i 14 indagati

L'operazione dei carabinieri di Alcamo, dove c'era una scuola di preparazione alle prove, ha smascherato un presunto giro di raccomandazioni: chi non pagava si fermava al primo turno. Una persona è finita in carcere, tre ai domiciliari mentre obbligo di dimora per il 53enne Vittorio Costantini, segretario nazionale Usip, e altri nove

C'è anche un palermitano coinvolto tra i 14 indagati per un presunto giro di raccomandazioni e concorsi pubblici truccati ad Alcamo. Si tratta di di Vittorio Costantini, 53 anni, per il quale è stato disposto l'obbligo di dimora. Mentre tra gli indagati figura anche un candidato palermitano di 31 anni, per il quale era stato chiesto l'obbligo di dimora ma la misura cautelare è stata respinta dal gip.

L’indagine riguarda possibili irregolarità nei concorsi in polizia e nei vigili del fuoco. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, uno degli indagati sfruttando le proprie conoscenze all’interno delle amministrazioni pubbliche e la sua nomina in una sottocommissione di esame si sarebbe impegnato a sponsorizzare alcuni partecipanti a concorsi pubblici. Se poi avesse vinto il concorso, il candidato avrebbe dovuto pagare.

Le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Trapani, su richiesta della Procura, ed eseguite dai carabinieri della compagnia di Alcamo vedono una persona finita in carcere, tre ai domiciliari e per dieci invece l'obbligo di dimora. Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, traffico di influenze illecite e abuso d'ufficio. Per la procura esistono "gravi indizi di colpevolezza". Costantini è segretario generale nazionale Usip, il sindacato di riferimento della Uil nazionale per la polizia di stato e gli è stata applicata misura interdittiva di 6 mesi. 

Ad Alcamo c'era una scuola di preparazione per concorsi. Tra i soggetti coinvolti ci sarebbero 10 dipendenti della polizia e dei vigili del fuoco. Le indagini sono partite da una serie di esposti dei sindacati di base dei vigili del fuoco. Insomma secondo gli investigatori bastava pagare per essere sicuri di vincere. Dopo la prova preselettiva si accedeva alle prove motorie-attitudinali, poi al colloquio con le valutazioni dei titoli e infine alle visite mediche. Ma chi non pagava, secondo l'accusa, si fermava al primo turno.

(Articolo modificato alle 10.10 del 29 marzo 2022 // Aggiunto il nome del palermitano indagato e corretto il cognome da Costantino a Costantini)

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