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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Casteldaccia

Terremoto a Casteldaccia, appalti per soldi e assunzioni: arrestati sindaco e vice

In manette per corruzione Giovanni Di Giacinto e Giuseppe Montesanto. Coinvolti nell'inchiesta della Procura di Termini anche l'assessore all'istruzione e una funzionaria. Le accuse sono di abuso d'ufficio e falso materiale ideologico. Indagati anche alcuni imprenditori

Terremoto al comune di Casteldaccia. Con l'accusa di corruzione i carabinieri hanno arrestato e sotto posto alla misura cautelare dei domiciliari il sindaco Giovanni Di Giacinto, il suo vice Giuseppe Montesanto, l'assessore all'Istruzione Maria Tomasello, la funzionaria del Comune Rosalba Buglino e il geometra Salvatore Merlino. Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero promesso lavori e appalti in cambio di denaro e assunzioni. Gli arrestati - c'è anche il geometra Salvatore Merlino - sono anche accusati a vario titolo anche dei reati di abuso d'ufficio e falso materiale ideologico.

Sarebbero diversi i casi di tangenti scoperti dai magistrati che hanno portato all'arresto di cinque persone. Indagate altre persone tra le quali alcuni imprenditori. Secondo gli inquirenti le tangenti sarebbero state date sotto forma di posti di lavoro o incarichi. L'inchiesta è coordinata dalla Procura di Termini Imerese e sarebbe già stata in corso quando è accaduta la tragedia di Casteldaccia dove, a causa di un alluvione, sono decedute nove persone travolte dalla furia dell’acqua.

"Il gip - si legge in un nota della Procura di Termini - ha ritenuto sussistere gravi indizi di colpevolezza a carico di Di Giacinto, Montesanto e Tomasello in ordine al reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. Il sindaco avrebbe esercitato il proprio potere siglando un accordo di partenariato tra il Comune e una cooperativa, dietro la promessa di vedere selezionati per l'impiego all'interno della cooperativa come volontari del servizio civile nazionale 2018 alcuni soggetti indicati dallo stesso sindaco e dai due assessori".

Montesanto e Tomasello, ricostruiscono gli inquirenti, si sarebbero spesi per convincere da un lato il primo cittadino a sottoscrivere l'accordo in tempi brevi per garantire alla cooperativa la possibilità di allegare la sottoscrizione a una domanda finalizzata all'ottenimento di contributi pubblici dell'assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro; dall'altro, collaborando nella predisposizione della documentazione necessaria per l'accordo, anche tramite contatti con l'Assessorato.

Il gip ha ritenuto sussistenti altri gravi indizi di colpevolezza a carico del sindaco Di Giacinto in relazione a un altro episodio di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, ovvero l'aver favorito una società incaricata del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti in cambio dell'assunzione di alcuni lavoratori alle dipendenze della società. Alla funzionaria Buglino e al geometra Merlino vengono contestati due casi di corruzione sul rilascio di provvedimenti abilitativi in materia edilizia.

"Nonostante non avesse più competenza in materia la funzionaria del comune - scrive il procuratore capo Ambrogio Cartosio - avrebbe curato due pratiche per il rilascio di provvedimenti in sanatoria dietro corresponsione di utilità da parte dei privati, predisponendo documentazione falsa finalizzata ad assicurare l'esito positivo del procedimento".

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