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Cronaca

In un tweet associa il vaccino ad Auschwitz, bufera su docente di Unipa: "Offensivo"

L'accostamento fatto sul social da un prof della facoltà di Economia, in polemica col segretario del Pd Letta. Il rettore Micari si dissocia a nome dell'ateneo: "Modalità di espressione estremamente lontana dallo spirito accademico di diffusione di un pensiero responsabile, basato sull’oggettività e sulla conoscenza"

Non si placano le polemiche per l'associazione tra vaccini e campi di sterminio nazisti fatta su Twitter, in polemica con il segretario del Pd Enrico Letta, dal docente dell'Università di Palermo Gandolfo Dominici. Il caso è scoppiato ieri e oggi il prof Unipa viene "scaricato" formalmente dal rettore Fabrizio Micari, che bolla l'accostamento fatto dal docente come inopportuno e offensivo.

Letta aveva "cinguettato" tutto il suo sostegno alla campagna di prevenzione, scrivendo che il vaccino è “libertà di andare a scuola in presenza, di viaggiare, di intraprendere, di partecipare ad attività culturali”. Dominici, che insegna Marketing alla facoltà di Economia, gli ha risposto con una foto che ritrae l’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz ma con la celebre scritta modificata in “Il vaccino rende liberi”. E sopra ha aggiunto: "Non fa una piega..."

Dominici nelle scorse settimane aveva firmato insieme ad alcuni colleghi, amministrativi dell'ateneo e alcuni studenti una lettera contro il Green pass. La parafrasi della celebre frase e l'accostamento hanno decisamente attirato l'attenzione. Oggi interviene anche il rettore uscente Fabrzio Micari. "A nome dell’Ateneo - si legge in una nota ufficiale - mi dissocio in maniera netta e completa da quanto pubblicato su un social network da un docente dell’Ateneo in risposta ad un esponente politico. L’associazione del vaccino contro il Covid 19 al motto dei campi di sterminio nazisti è totalmente inopportuna e gravemente offensiva. Per quanto l’Università sia un luogo aperto alla libertà di pensiero e di dibattito appare intollerabile e raccapricciante la strumentalizzazione di una delle pagine più drammatiche della storia per esprimere una personale posizione. L’Ateneo seppure nel rispetto delle opinioni – conclude il rettore - stigmatizza tale modalità di espressione, estremamente lontana dallo spirito accademico di diffusione di un pensiero responsabile, basato sull’oggettività e sulla conoscenza”.

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