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Cronaca

Ritardi nei vaccini in case di riposo e comunità alloggio, l'Asp: "A corto di medici e infermieri"

Il gestore di una struttura per anziani: "Nessuno riesce a darci una tempistica, eppure siamo stati definiti categoria a rischio". Il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera: "Non abbiamo personale a sufficienza per fare le vaccinazioni a domicilio"

La carenza di personale medico-infermieristico rallenta le vaccinazioni a domicilio. Si possono spiegare così i ritardi dell'Asp di Palermo nella vaccinazione degli over 80 ospiti di case di riposo, comunità alloggio e altre strutture socio-assistenziali presenti in città e nel resto della provincia.

Le segnalazioni si susseguono a ciclo continuo. Domenico Tudisco gestisce una comunità alloggio in viale Regione Siciliana: "Abbiamo ricevuto una pec il 31 dicembre dall'Asp e un'altra il 14 febbraio dal commissario per l'emergenza Covid. In entrambi i casi abbiamo fornito la lista di anziani e operatori da vaccinare, 15 persone in totale, assieme ad un malloppone di documenti compilati. Ad oggi però nessuno si è presentato e via telefono nessuno riesce a darci una tempistica. Dal ministero siamo stati definiti categoria a rischio avendo come ospiti soggetti fragili ed invece ci hanno lasciati in asso".  

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Il direttore sanitario dell'Asp, Maurizio Montalbano, non si nasconde dietro un dito. Ammette le difficoltà e, quasi quasi, allarga le braccia. "Per i miracoli ancora non siamo attrezzati". E come dargli torto visto che le risorse umane - leggasi personale sanitario necessario per fare i vaccini a casa - scarseggiano: "Abbiamo fatto richiesta di 100 infermieri - dice Montalbano - e se n'è presentato solo uno, che non abbiamo potuto reclutare perché al momento infortunato". Quindi a fare il giro tra città e provincia per eseguire le vaccinazioni direttamente a ci sono soltanto medici. Che, passateci la battuta, non sono Mandrake. "Nelle postazioni fisse - prosegue il direttore sanitario dell'Asp - un medico vaccinatore riesce a iniettare circa 70 dosi al giorno, un medico itinerante 4 o 5 al giorno".

La mole di lavoro è imponente. L'Asp è impegnata nella vaccinazione a domicilio dei 2.500 disabili gravissimi sparsi in tutta la provincia. E, in contemporanea, deve completare i vaccini agli anziani. Tra case di riposo e comunità alloggio nel Palermitano ci sono 570 strutture. "A Bagheria ce ne sono più di 100. Case di riposo e comunità alloggio fanno parte dello stesso gruppo e hanno la stessa priorità dei disabili gravissimi. Per effettuare i vaccini itineranti - continua Montalbano - il personale che abbiamo a disposizione non è sufficiente. Lo standard nazionale prevede un team di un medico e cinque infermieri. Ebbene, a noi mancano gli infermieri".    

La carenza di risorse umane è stata denunciata anche dal governatore Nello Musumeci, che assieme all'assessore alla Salute Ruggero Razza stamattina ha bollato come "ingenerose" le polemiche rivolte alle Regioni. "Vorremmo poter vaccinare per 24 ore al giorno! Magari, ricevendo le risorse umane aggiuntive promesse e finora arrivate in numero contenuto". A fargli eco l'assessore Razza, che sull'ordine delle priorità ha precisato: "Non abbiano stabilito noi che la fase3 del piano (insegnanti, forze dell’ordine, forze armate, penitenziari, servizi essenziali) anticipasse la fase 2 (fragili e over 70): ciò, invece, è stato determinato a livello nazionale dalla struttura commissariale che, a sua volta, ha dovuto recepire le indicazioni dell’Agenzia regolatrice del farmaco che ha autorizzato il vaccino di AstraZeneca solo sulla popolazione under 65, mentre - come è noto - nel resto del mondo non esiste questa limitazione".

Il punto è che per come si sono messe le cose, non solo l'Asp non riesce a dare una tempistica alle strutture come le comunità alloggio che chiedono i vaccini oper i loro ospiti, ma deve pure fare i conti con le poche dosi di vaccino e la carenza di personale. 

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