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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Costa difende i vaccini dal barbiere: "Dire che non sono sicuri è molto grave"

Il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo risponde alle osservazioni del presidente di Federfarma Marco Cossolo sull’iniziativa dei vaccini dal parrucchiere

“Ci sorprendono certe esternazioni critiche sulla somministrazione dei vaccini fuori dagli hub e dalle farmacie. Da tempo abbiamo abbracciato una filosofia, quella della vaccinazione di prossimità, sposata in pieno dalla Regione Siciliana, che in estate ha lanciato la ‘vaccinazione a tappeto’ per somministrare il siero anti Covid anche nei luoghi di lavoro, turistici, della movida". A parlare è il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa, in risposta alle osservazioni del presidente di Federfarma Marco Cossolo sull’iniziativa dei vaccini dal parrucchiere e, in generale, sui vaccini di prossimità. 

"Una strategia vincente - dice Costa - che, in pochi mesi, ha permesso soltanto al nostro ufficio di eseguire più di ventimila somministrazioni extrahub. Persone ‘restituite’ a una campagna vaccinale alla quale non avrebbero forse aderito se i nostri medici e infermieri non le avessero raggiunte e convinte dei benefici del vaccino. Anche così abbiamo fatto comprendere che vaccinarsi non solo è decisivo, ma può essere un gesto semplice e veloce, da accompagnare ad attività quotidiane. I nostri vaccini di prossimità sono organizzati con cura, preceduti da sopralluoghi nei locali che ci ospitano per verificarne l’adeguatezza, selezionando gli ambienti dove eseguire le somministrazioni, il tutto nel pieno rispetto delle condizioni igienico-sanitarie. Teniamo a ricordare, inoltre, che la vaccinazione di prossimità è un atto medico, dall’anamnesi alla somministrazione e fino al trattamento di eventuali complicanze, gestite dal nostro personale medico e infermieristico". 

Costa poi conclude: "Far passare il concetto non corrispondente al vero che le vaccinazioni di prossimità non siano sicure equivale a scoraggiare la popolazione dal parteciparvi, cosa che troviamo molto grave in un momento in cui dovremmo remare tutti nella stessa direzione: promuovere il vaccino, se necessario - e i fatti ci dimostrano che lo è - anche con ‘soluzioni alternative’ e incentivanti”.
 

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