"In Sicilia un esercito di 12 mila specialisti senza tampone": presentata un’interrogazione
Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia, all'assessore Razza: "Vorrei conoscere approfonditamente le ragioni che hanno portato all’esclusione di questo personale dal programma di screening per positività al Covid-19"
“A tutti è noto come gli specialisti accreditati esterni, sono circa 12 mila in tutto e rappresentano una componente essenziale ed insostituibile del Sistema sanitario ragionale in quanto erogano il 70% delle prestazioni specialistiche sul territorio e rappresentano la più grande impresa privata della Regione assicurando la presenza capillare di 1.800 strutture specialistiche anche nei Comuni pedemontani e decentrati". Esordisce così Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia, in una nota. "Ciononostante – prosegue - con l'ultima ordinanza regionale sono stati di fatto esclusi proprio gli specialisti accreditati esterni. Forse il personale sanitario e non degli ambulatori è avulso dal rischio contagio tanto da non essere neppure incluso nel secondo elenco 'test rapidi qualitativi' in cui rientrano tutti quei soggetti che non hanno un contatto ravvicinato e costante con gli utenti affetti da patologie varie?"
"Per la funzione svolta – osserva Figuccia - al pari dei medici e dei pediatri, del personale dei distretti sanitari a diretto contatto con i pazienti, il personale sanitario degli ambulatori privati accreditati corre il medesimo rischio di contrarre la patologia e allo stesso tempo di trasmetterla a pazienti e colleghi. Tale situazione è stata tristemente registrata in altre zone d’Italia e più di 130 medici sono deceduti in queste settimane. E’ palese, ingiustificato, ed è a discapito della collettività il trattamento “riservato” agli specialisti accreditati esterni. Risorsa da utilizzare e proteggere. Una iniquità che mi ha spinto immediatamente a presentare un’interrogazione all’Assessore alla sanità per conoscere approfonditamente le ragioni che hanno condotto all’esclusione di questo personale dal programma di screening per positività al Covid19, il perché del fatto che non sia stato munito dei DPI e le motivazioni che hanno determinato un differente trattamento economico tra la categoria degli Specialisti Accreditati Esterni e tutte le altre categorie sanitarie”.