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Cronaca

"Senzatetto più esposti al contagio da Covid-19", appello del Sunia per i presidi sanitari mobili

Decine di persone continuano a dormire su giacigli di fortuna in strada. Il Sunia sollecita la predisposizione di un centro di accoglienza da parte del Comune e più controlli per i soggetti fragili

“Abbiamo fatto un giro dalla stazione centrale a viale Lazio, nei posti dove sappiamo che dormono i senza casa. Ne abbiamo trovati una decina, stesi sui loro giacigli, negli stessi posti dove si trovavano prima del rischio di contagio da Coronavirus”. Ad affermarlo sono Zaher Darwish, segretario generale del Sunia Palermo e Nino Rocca, del Sunia, dopo la ronda notturna tra i luoghi della città dove dimorano i senza casa. 

"Questo aumenta naturalmente la nostra preoccupazione. Occorre garantire la sicurezza e la salute di tutti coloro che vivono in condizioni di disagio abitativo, di coloro che trovano accoglienza nei dormitori e di quanto dormono in mezzo alla strada e che sono soggetti fragili ed esposti a rischi per la loro salute”, aggiungono Darwish e Rocca.

Il Sunia, in attesa della predisposizione di un centro di accoglienza da parte del Comune per chi ha problemi abitativi, sollecita l'attivazione di presidi mobili per la verifica, prevenzione e cura dei senza casa, nelle modalità previste dai protocolli sanitari. “Queste persone, che dormono per strada, si trovano ad avere la difficoltà obiettiva per recarsi presso i presidi sanitari cittadini – aggiungono Darwish e Rocca – Sollecitiamo inoltre la predisposizione di ambienti quali luogo di isolamento temporaneo, più logisticamente adeguati per ampiezza a contenere un numero sempre maggiore di soggetti deboli. A tal scopo, le caserme in disuso o altri immobili di proprietà pubblica potrebbero essere funzionali dal punto di vista logistico”.

In una lettera inviata al sindaco di Palermo, all'Asp e al presidente della Regione, il Sunia, "oltre a esprimere apprezzamento per l’impegno assunto a fronteggiare l’attuale emergenza sanitaria che sta attraversando anche la nostra città, ritiene necessario  un coordinamento stretto fra la protezione civile,  il servizio d’ordine pubblico e tutti quei soggetti, quali gli assistenti sociali, l’agenzia sociale per la casa, impegnati da tempo ad affrontare l'emergenza dei senza tetto".

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