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Cronaca

Il Covid-19 cambia i riti della Settimana Santa: niente processioni e chiese vuote

Dall'Arcidiocesi le indicazioni per coniugare il rispetto della liturgia e le regole anticontagio. Possibile trasmettere le messe in streaming. Non si compirà il rito della lavanda dei piedi

La pandemia da Coronavirus cambia radicalmente anche il modo di vivere la Fede e di partecipare alle celebrazioni della Settimana Santa. Sono infatti sospese le processioni e i fedeli non potranno assistere alle funzioni in chiesa. Anche per i riti sacri però viene in soccorso lo streaming.

Il vicario generale dell'Arcidiocesi, don Giuseppe Oliveri, ha inviato alla Comunità diocesana una nota con cui indica le disposizioni da seguire. Le processioni sono sospese a data da destinarsi e sono vietate le concelebrazioni e tutte le liturgie dovranno essere celebrate senza i fedeli. "Per garantire un minimo di dignità alla celebrazione", è possibile però che oltre al celebrante siano presenti anche un diacono, un lettore, un cantore, un organista ed, eventualmente, due operatori per la trasmissione in streaming", fatta salva, ovviamente, "l’obbligatorietà che siano rispettate le misure sanitarie, a partire dalla distanza fisica". 

L'invito però è quello di valorizzare "le diverse forme di comunicazione sociale affinché, pur dalle proprie abitazioni, i fedeli possano sentirsi uniti nella preghiera".

In particolare per i riti della Settimana Santa, lo stesso arcivescovo Corrado Lorefice a sottolineare che "la Domenica delle Palme può essere celebrata solo nelle chiese parrocchiali. L’ingresso del Signore a Gerusalemme viene commemorato in forma semplice (terza forma del Messale Romano). La Messa Crismale su indicazione della Cei è trasferita ad altra data che la stessa Conferenza Episcopale indicherà successivamente, quando si potrà consentire la piena partecipazione di clero e fedeli laici".

L’arcivescovo chiede ai parroci "di tenere ancora conservati (per eventuali emergenze) gli olii benedetti lo scorso anno, benché, come ricordano gli Orientamenti della Cei, "in caso di vera necessità, ogni presbitero può benedire l’olio per l’Unzione degli infermi. Il Giovedì Santo non si compirà il rito della lavanda dei piedi e al termine della celebrazione il Santissimo Sacramento viene semplicemente riposto nel Tabernacolo. In via straordinaria viene concessa a tutti i presbiteri la facoltà di celebrare senza concorso di popolo, in luogo adatto. Il Venerdì Santo l’atto di adorazione della Croce mediante il bacio, è limitato al solo celebrante".  

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