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Cronaca

Covid, rientro in classe con polemica: scontro Ufficio scolastico-Regione sulle presenze

Una circolare dell'assessorato all'Istruzione autorizzava i dirigenti di licei e istituti superiori a non raggiungere il 70% se ritenuto necessario. Indicazione smentita dal direttore dell'Usr che invita a rispettare le norme nazionali. Netta le replica dell'assessore Lagalla che critica il "mero approccio burocratico" e richiama "alla leale collaborazione istituzionale"

Niente deroghe da parte dei presidi al rientro in classedegli alunni nelle zone arancioni della Sicilia. E' la chiara indicazione contenuta in una nota giunta ai dirigenti scolastici dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, che di fatto "smonta" una circolare recapitata agli stessi dirigenti nei giorni scorsi e firmata dall’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, nella quale al contrario si autorizzava una presenza nelle classi dei licei e degli istituti superiori (in zona arancione) inferiore al 70% (il limite stabilito dal governo con il decreto-legge del 22 aprile scorso) almeno per la prima settimana.

La mossa dell'ufficio scolastico regionale non è stata ben digerita da Palazzo d'Orleans. "Con riferimento alla copiosa comunicazione dell'Ufficio scolastico regionale - si legge in una nota -  l'assessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale comunica che il provvedimento regionale non contravviene in alcun modo alle disposizioni in materia di percentuali di studenti da ammettere in presenza alle scuole superiori. Premesso che, in nessun caso, può essere presa in considerazione una partecipazione inferiore al 50%, la nota assessoriale tiene conto esclusivamente di eventuali ed oggettive situazioni di forza maggiore che ostino al raggiungimento della prevista percentuale minima del 70%, con possibili negative ripercussioni sulla diffusione del contagio e sul rispetto delle linee-guida imposte dai protocolli di sicurezza sanitaria".
 
"Il documento regionale – afferma l'assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla - richiamandosi anche a quanto sta accadendo in altre regioni italiane, si pone come atto di sensibilità e di virtuoso accompagnamento della Scuola siciliana al graduale conseguimento degli obiettivi fissati a livello nazionale, avendo riguardo alle effettive complessità organizzative rappresentate da non pochi dirigenti scolastici ed alle perplessità manifestate da tanti studenti e dalle loro famiglie. Nessuno più del governo Musumeci è attento al valore della didattica in presenza, ma occorre sapere coniugare, con accortezza e saggezza, diritto allo studio e tutela della salute. Pari sensibilità non sembra dimostrare il direttore dell'Usr, il quale probabilmente ritiene di affrontare, in solitudine, le insidiose variabilità dell'emergenza con mero e puntiglioso approccio burocratico. Verosimilmente, questa occasione è utile per richiamare tutti all'esercizio della leale collaborazione istituzionale che, al di là di singoli e discutibili comportamenti, è più che mai presente e condivisa nei consolidati rapporti tra governo regionale e governo nazionale". 

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