La Missione di Biagio Conte chiede aiuto: "Da soli non possiamo gestire emergenza Covid"
I volontari lanciano un appello alle istituzioni dopo che alcuni ospiti della struttura di accoglienza sono risultati positivi al virus. Il problema principale è la mancanza di spazi idonei per rispettare il distanziamento e, se necessario, l'isolamento
"La Missione sta vivendo una grandissima difficoltà dovuta alla paandemia e alla progressiva diffusione di un possibile focolaio di Coronavirus. Chiediamo ufficialmente e con carità a tutti, soprattutto a chi ha dei compiti di responsabilità sanitaria, politica e istituzionale di aiutare la Missione in tutti i modi possibili. Ognuno deve fare la sua parte perché altrimenti non sarà possibile arginare le difficoltà collegate al virus". E' il grido d'aiuto che lanciano i missionari e i volontari della Speranza e della Carità. L'Sos arriva dopo che ieri due migranti ospiti della struttura di accoglienza, che accoglie stabilmente circa 700 persone, sono stati ricoverati all’ospedale Cervello con polmonite da Covid-19.
Coronavirus, positivi due migranti ospiti della Missione di Biagio Conte
"La Missione - si legge in un appello pubblicato sulla pagina Facebook della realtà creata da Biagio Conte - non ha i mezzi né le forze per organizzare un impegno così importante di messa in quarantena e cura di un numero così elevato di persone. Chiediamo che possano essere pensate tutte le soluzioni perché oltre alla fase indispensabile della diagnosi attraverso i tamponi si possano prevedere fin da subito le modalità per gestire la seconda fase di questa operazione che, come tutti sappiamo, prevede l'isolamento dei vari soggetti. In Missione non ci sono spazi tali da poter garantire che ognuno possa essere messo in sicurezza con una stanza dedicata e un bagno dedicato per ogni persona. La Missione inoltre non è assolutamente in grado di potere garantire che i soggetti possano rispettare gli obblighi collegati all'isolamento a ad eventuali cure mediche intensive. La Missione - dicono - si rende disponibile a provvedere alla produzione del vitto anche più volte al giorno da portare in qualche luogo idoneo, alla distribuzione di prodotti igienici, di mascherine, di indumenti necessari. Chiediamo la collaborazione di tutti. Come diceva il nostro caro conterraneo don Pino Puglisi: 'Se ognuno fa qualcosa, tutti insieme possiamo fare tanto'. Solo così pensiamo possiamo uscire da questa grande difficoltà".
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I volontari spiegano che "Molti uomini vivono smarriti nella totale vulnerabilità, nelle strade, nelle vie, nei marciapiedi dei quartieri della nostra città di Palermo. Queste persone spesso bussano al cancello della Missione, molte volte vengono accompagnati da cittadini e da forze dell'ordine che sensibilmente si mettono a disposizione per aiutare tanti che si ritrovano a dormire per strada al freddo nei marciapiedi, nelle panchine, nelle sale d'aspetto delle stazioni o degli ospedali di questa città. Alla Missione i poveri vengono soccorsi con un pasto quotidiano, con la possibilità di una doccia, di un tetto e un letto e certe volte solo di un materasso per dormire e tutto questo grazie a Dio e alla generosità e agli aiuti di cittadini sensibili che con semplici donazioni di alimenti, di prodotti vari permettono che questo possa realizzarsi giornalmente. I locali dove la Missione è ospite in via Decollati dopo anni di abbandono piano piano si sta cercando di ristrutturarli, ma è chiaro che le condizioni per l' accoglienza sono quelle del primo soccorso, della quotidiana emergenza sociale, così come avviene nelle gravi crisi umanitarie. La Missione è come se fosse un grande ospedale da campo per le tante urgenze sociali e così come avviene in un pronto soccorso di un ospedale, spesso, per poter aiutare chi ha bisogno si cerca di sistemare al meglio la prima accoglienza negli spazi disponibili".
E una risposta ai volontari arriva dall'assessore alla Cittadinanza solidale del Comune, Giuseppe Mattina. "Nessun allarmismo ma massima attenzione - dice all'agenzia Dire -. Stiamo cercando di trovare la migliore soluzione, insieme con la governance della Missione, per garantire l'incolumità e la salute degli ospiti e dell'intera città".
Articolo aggiornato il 17 settembre alle ore 20.46 // Inserita dichiarazione assessore Mattina