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Cronaca

Ingresso su appuntamento, mascherine e spazi reinventati: parrucchieri ed estetisti pronti a riaprire

Sindacati e associazioni di categoria hanno messo nero su bianco le regole da seguire per conciliare affari e sicurezza e le sottoporranno alla Regione in vista della ormai prossima ripartenza

C'è voglia di ripartire, di poter rialzare le saracinesche e mettere fine alla lunga parentesi di lockdown che ha fatto precipitare i bilanci ma c'è anche la consapevolezza che tutto deve avvenire nella massima sicurezza perchè il Covid-19 è ancora in circolazione e un'impennata dei contagi porterebbe a nuove chiusure. Così le realtà produttive siciliane nel campo dell'estetica provano a giocare d'anticipo mettendo nero su bianco una serie di linee guida (sulla scorta delle indicazioni nazionali) da sottoporre alla Regione. Il governo nazionale ha infatti dato l'ok ad aperture anticipate (rispetto al cronoprogramma indicato da Conte all'avvio della fae due ndr) nelle regioni con contagi bassi e la Sicilia è tra queste. La data "x" è quella del 18 maggio.

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Cna, Confartigianato, Casartigiani Claal (confederazione libere associazioni artigiane) e sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Filcams, Fisascat e Uiltucs) hanno redatto un documento con le regole da seguire per conciliare riapertura e sicurezza. 

Tra le regole "base" il divieto di accesso in struttura (per clienti e lavoratori) se si ha la febbre, l'impegno e rispettare una puntuale igiene delle mani, la pulizia dei locali, l'impiego dove possibile di strumenti e indumenti monouso e i clienti potranno accedere solo su appuntamento.

Per l’accesso di fornitori esterni si dovranno individuare procedure di ingresso, transito e uscita, "mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale". Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro.

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L’impresa dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni. Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative "è comunque necessario l’uso delle mascherine, e guanti conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie". È poi obbligatorio, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’utilizzo di una mascherina  chirurgica.

Le novità riguardano anche l'orario di lavoro, che potrà essere rimodulato "per favorire il distanziamento sociale riducendo il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e prevenendo assembramenti all’entrata e all’uscita con flessibilità di orari".

Categorie produttive e sindacati concordano sulla necessità, negli ambienti dove operano più lavoratori contemporaneamente, di trovare
soluzioni innovative come, ad esempio, "il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate tra loro". Ove necessario si dovrà assicurare "un piano di turnazione dei dipendenti con l'obiettivo di diminuire al massimo i contatti".

Cambia anche la procedura di gestione del cliente. L'accesso avverrà solo su appuntamento in modo da non creare attese, anche per avere il tempo sufficiente al ripristino e alla pulizia delle postazioni di lavoro o cabine estetiche. Se gli spazi di lavoro a disposizione consentono di rispettare le distanze di sicurezza tra i clienti, l’operatore può contemporaneamente seguire due clienti (come di consueto accade nell’organizzazione dell’attività e dei tempi di posa di trattamenti quali ad esempio il colore, garantendo il cambio o l’igienizzazione dei dispositivi utilizzati).

All'ingresso dovranno essere posizionati dispenser di soluzioni o salviette igienizzanti per le mani e ogni cliente dovrà avere a disposizione mascherine, guanti ed eventuali sacchetti igienici per riporre i propri accessori e indumenti.

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