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Cronaca Corleone

Sindaco di Corleone tra i furbetti del vaccino, Musumeci: "Che amarezza, non ci sono scuse"

Il presidente della Regione condanna quanto fatto da Nicolò Nicolosi: "Siamo tutti esposti ma dobbiamo essere di esempio alla gente, c'è un protocollo e va rispettato. Il mio turno di 60enne non è ancora arrivato"

"Esprimo la mia amarezza per quegli amministratori e titolari di cariche pubbliche che ritengono di dovere anticipare il loro vaccino. Non ci sono scuse: siamo tutti esposti ma dobbiamo essere di esempio alla gente, c'è un protocollo e va rispettato". A parlare è il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso dell'inaugurazione del centro vaccinale anti Covid di Siracusa. Chiaro il riferimento di Musumeci. Nelle ultime ore è spuntato il caso del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, di 79 anni, che ha ottenuto il vaccino. 

Sono stati i carabinieri del Nas a segnalare alla Procura di Termini Imerese che a Corleone, a metà febbraio, alcune persone non rientranti nelle categorie stabilite dalla legge, si sono vaccinate contro il Covid. Si tratta appunto del sindaco Nicolò Nicolosi e degli assessori della sua Giunta.

Stamattina Musumeci, formulando i suoi auguri a chi si sottoporrà al vaccino, ha infatti ricordato: "Il mio turno di 60enne non è ancora arrivato. Se la nostra è tra le regioni che più di tutte ha vaccinato superando la quota delle 430 mila dosi dall'inizio della campagna - ha affermato l’assessore Razza - è perché c'è uno sforzo che il sistema sanitario della nostra Regione ha portato avanti. Oggi su tutte le pagine dei giornali si parla di impulso alla campagna vaccinale grazie alla sinergia: questo in Sicilia è realtà almeno da un mese".

Nicolosi intanto si difende così. "Avevo avvertito Musumeci - sono le parole del sindaco corleonese riportate dal sito dell'Ansa -. Il sindaco è l'autorità sanitaria del territorio e per questo mi sono vaccinato. Io mi sono vaccinato alla luce del sole. Ho scritto una lettera al presidente della Regione Nello Musumeci dicendo che i sindaci e gli amministratori dovevano essere vaccinati insieme agli operatori sanitari. Del resto non si comprende come i primi cittadini e gli amministratori non siano rientrati tra le categorie a cui dare priorità visto che il sindaco è la prima autorità sanitaria sul territorio e che gli assessori in questi periodo di chiusura e smart working hanno lavorato per non fare bloccare la macchina amministrativa".

"A mio avviso è stata una grossa dimenticanza da parte dell'organizzazione. - prosegue -. Noi amministratori veniamo a contatto quotidianamente con i cittadini e nelle nostre zone il virus ha circolato provocando chiusure e centinaia di positivi. Noi non abbiamo commesso alcun abuso. Sono molto sereno. All'Anci questa questione è molto dibattuta - conclude Nicolosi - e ci sono tanti sindaci che chiedono di essere vaccinati per potere proseguire nel loro duro lavoro che ormai va avanti da un anno. Noi non possiamo fermarci perché altrimenti si ferma tutto. Con questo spirito ho deciso di vaccinarmi. E non voglio neppure far valere il fatto che ho quasi 80 anni. E' una questione importante. Il nostro ruolo nei territori mai come oggi è fondamentale e lo dobbiamo fare in sicurezza". 

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