Vaccini, la polemica: "L'avviso dell’Asp crea discriminazioni tra le professioni mediche"
"I medici di medicina generale trattati come professionisti di serie B", dice il segretario regionale del sindacato Sim
Il recente avviso pubblico dell'Asp di Palermo non è piaciuto al sindacato dei medici italiani. Il riferimento è alla nota in merito "al reclutamento di dirigenti medici e collaboratori sanitari infermieri per lo svolgimento di prestazioni aggiuntive finalizzate all’effettuazione delle vaccinazioni anti Covid presso centri vaccinali".
"Restiamo basiti davanti all’avviso dell’Asp di Palermo che prevede 60 euro per i dirigenti medici e 30 per gli infermieri, a differenza di quello che viene previsto nell’accordo per i medici di medicina generale con minimo di 10 euro (per le iniezioni presso il proprio ambulatorio o nei presidi di continuità assistenziale) fino ad un massimo di 25 euro per le inoculazioni presso le abitazioni dei pazienti impossibilitati a raggiungere autonomamente i centri vaccinali. Siamo al paradosso", tuona Giuseppe Catania, segretario regionale dello Smi Sicilia. Non riusciamo a capire quali siano i criteri di tale scelta e quali siano le ragioni per i cui i medici di medicina generale, figure mediche che conoscono bene tutti i pazienti e, allo stesso tempo, presenti su tutto il territorio regionale in modo capillare, siano trattanti come professionisti di serie B".
"La Regione Sicilia - aggiunge - dopo lo scandolo che ha coinvolto l'assessore regionale alla Sanità della Sicilia Ruggero Razza e la struttura amministrativa della sanità regionale, perché indagati per aver fornito dati falsi sulla pandemia comunicati dal Dipartimento dell'assessorato all'Istituto Superiore di Sanità, continua fare scelte poco chiare e a scapito della salute dei cittadini. Ci siamo resi disponili a partecipare questa campagna vaccinale anti Covid ma non accetteremo di essere discriminati in questo modo. Valuteremo tutte le azioni di tutela e legali per difendere la dignità del medico di medicina generale e per salvaguardare la salute di tutti i cittadini siciliani" conclude Giuseppe Catania.