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Cronaca

Green pass, regole e contraddizioni: obbligatorio per i genitori a scuola ma non per baby sitter a casa

Mamme e papà dovranno mostrarlo per i colloqui o per portare un quaderno dimenticato a casa all'ultimo minuto. Pesa il vuoto normativo nel settore del lavoro domestico, una zona grigia che rischia di aggravare situazioni già delicate

Anche i genitori degli alunni dovranno rispettare l'obbligo di esibire il green pass se entrano a scuola, secondo quanto stabilisce il nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri che, di fatto, interviene sull'obbligo di green pass varato ad agosto per il personale docente e lo estende a "chiunque accede a tutte le strutture scolastiche, eccetto gli studenti e gli esenti".

Il green pass obbligatorio anche per i genitori a scuola

"Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative (...) deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde Covid-19", si legge nella bozza del provvedimento approvato dal Cdm. "La disposizione di cui al primo periodo non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli istituti tecnici superiori", prosegue il testo, che definisce i soggetti esentati dall'obbligo.

Anche i genitori, quindi, dovranno presentare il green pass per entrare a scuola, per i colloqui con i docenti, per portare un quaderno dimenticato a casa o una giustificazione all'ultimo minuto. I genitori sprovvisti della certificazione verde Covid-19 non avranno alcuna sanzione, ma non potranno avere accesso all'istituto dei figli. L'obbligo di esibire il green pass a chiunque entri in una scuola, a parte studenti ed esenti dal vaccino, "è una misura logica, sensata ma sarà un ulteriore aggravio di lavoro per il personale scolastico che dovrà controllare le certificazioni ogni giorno" e per i genitori con figli nella scuola dell'infanzia o alle primarie che sono soliti accompagnare i bambini all'interno degli edifici scolastici e che per entrare "dovranno stare in coda", ha detto Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi. Bisognerà valutare "se aumentare di una unità il personale scolastico, cioè chi è predisposto al controllo degli accessi. I fondi ci sono ma già sarà necessario incrementare con un assistente in più in segreteria amministrativa per il controllo delle certificazioni verdi".

Ed è corsa contro il tempo per mettere a disposizione delle scuole una piattaforma automatizzata per il controllo quotidiano dei green pass del personale scolastico: il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi l'ha promessa entro lunedì 13 settembre. Nel frattempo, le scuole sono chiamate ad una verifica manuale, persona per persona. Dal 1° settembre il certificato verde è diventato obbligatorio per docenti, personale Ata e amministrativo. E, come detto, ora anche per i genitori che accedono negli istituti.

Green pass, per baby sitter e badanti nessun obbligo

E intanto, con il ritorno dalle vacanze e la ripresa del lavoro, è arrivato anche il momento per molte famiglie di cercare una nuova baby sitter per i propri figli o una colf che si occupi delle pulizie di casa. A differenza dei docenti e del personale Ata, per queste categorie professionali non esiste alcun obbligo di vaccinazione né di esibire il green pass ai datori di lavoro. "La situazione sembra alquanto assurda, c'è un vuoto normativo", denuncia Laura, una mamma napoletana.

Nel settore del lavoro domestico non esiste, ad oggi, una legge che obblighi i lavoratori che svolgono il servizio domestico (baby sitter, colf, badanti) a sottoporsi al vaccino anti covid e ad esibire il green pass per poter svolgere l'attività. Un vuoto, una zona grigia che rischia di aggravare situazioni già molto delicate, soprattutto se si pensa che queste categorie professionali lavorano a stretto contatto non solo con bambini, ma anche con anziani e soggetti fragili. Tra i lavoratori domestici censiti dall'Inps (circa due milioni), 437 mila prestano assistenza ad anziani e a persone non autosufficienti, per età o per patologia, anche in regime di convivenza. "Il problema è che la questione riguarda un rapporto tra privati, quindi non è facile da gestire", ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.

Sul questo tema si è espresso anche Andrea Zini, presidente di Assindatcolf (Associazione dei datori di lavoro domestico): "La nostra posizione su green pass e vaccini è abbastanza netta. In caso di rapporto diretto, non intermediato da agenzie, le famiglie hanno tutto il diritto di pretendere la vaccinazione anti covid dal lavoratore da assumere o da quello già in servizio, vista la tipologia delle mansioni svolte e i rischi specifici che possono derivare per il datore e per i suoi familiari. Altrimenti - conclude Zini -, se il lavoratore non vuole vaccinarsi o rinnovare il green pass quando necessario, nel settore domestico è possibile sciogliere il rapporto di lavoro in modo libero, senza alcuna giustificazione". 

Fonte Today.it

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