rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Il presidente della Corte d'Appello: "Allo studio nuovi strumenti, pronti a ripartire il 12 maggio"

Matteo Frasca in una videoconferenza con i giornalisti ha fatto il punto sullo stato della giurisdizione: "Dopo questo blocco l'attività aumenterà e nasceranno nuove richieste di giustizia - ha spiegato - dobbiamo sfruttare le buone pratiche messe in atto nell'emergenza per evitare ulteriori ritardi nei processi"

Anche nel settore della giustizia si sta pensando alla “fase 2”, cioè a quando l’attività – bloccata dall’8 marzo – potrà finalmente ripartire. La data fissata per ora dal governo nazionale è l’11 maggio e stamattina, in una videoconferenza con i giornalisti, il presidente della Corte d’Appello di Palermo, Matteo Frasca, è stato molto chiaro: “Vogliamo fare il massimo sforzo per ripartire subito, già dal 12 maggio, lo spirito è questo”, ma ovviamente dipenderà dalla situazione sanitaria e le modalità e i tempi potranno essere fissati solo dopo aver consultato le autorità sanitarie regionali. Perché riaprire i palazzi di giustizia – dove circolano migliaia di persone al giorno – non sarà certo una cosa semplice. Ma, come ha detto Frasca, “dobbiamo essere noi a gettare il cuore oltre l’ostacolo, a ripartire e recuperare il ritardo. Siamo un grande Paese e dobbiamo dimostrarlo, come già è accaduto in altri momenti storici”.

Lo “spirito” di cui parla il magistrato è quello che porta a guardare le opportunità anche quando, come ora, ci si trova in situazioni estremamente drammatiche. “Le ricadute di questo lungo stop – ha detto Frasca - saranno pesanti e rischiano di vanificare tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni per recuperare efficienza, soprattutto in termini di durata dei processi”. Inoltre, quando si ripartirà, occorrerà fare i conti certamente con “un incremento dell’attività, sia nel civile che nel penale” perché “nasceranno nuovi poveri, nuove diseguaglianze e quindi ci saranno anche nuove esigenze di tutela” e la “domanda di giustizia aumenterà”. Un dato assodato è che “una giurisdizione lenta danneggia l’economia”, quindi per Frasca occorre adoperarsi per evitare che ciò avvenga. 

“Nella prima fase – ha detto il presidente della Corte d’Appello - lo sforzo è stato concentrato per tutelare la salute di tutti, magistrati, avvocati, personale amministrativo e cittadini, adesso dobbiamo iniziare ad impegnarci per passare alla fase 2”, ovviamente con “responsabilità” e “prudente attenzione all’evoluzione dell’epidemia, evitando azzardi”. Come? “Cercando percorsi organizzativi, che muovendo dalle criticità offrano strumenti di crescita, immaginando anche nuove norme per liberare da rallentamenti ingiustificati” l’attività giudiziaria. Che non vuol dire, però, “venire meno alle garanzie ineludibili, ma solo alleggerire i settori civile e penale da passaggi non necessari”. Questo, per il magistrato, significherebbe in conclusione “recuperare in efficienza, ma anche proprio in garanzie”. Frasca ha parlato di “un percorso proattivo, per essere pronti non solo a nuove emergenze, ma soprattutto a prevedere gli scenari futuri, attrezzando gli uffici civili e penali a rispondere alla maggiore richiesta di giustizia”. Proprio nel penale, l’incremento potrebbe essere peraltro legato al fatto che le situazioni di emergenza sono sempre “terreno fertile per la microcriminalità”, ma anche un elemento di “ripartenza della criminalità organizzata, che in queste situazioni prospera”, nei “territori a economia depressa il rischio di devianze verso la criminalità organizzata è concreto”, ha affermato

Secondo il presidente della Corte d’Appello, gli uffici devono dunque fare tesoro delle “pratiche virtuose” che l’emergenza ha costretto a mettere in campo, come “il ricorso a strumenti telematici”, ed è su queste “prassi che occorre investire ancora”. Nel civile “dal 2015 – ha sottolineato - siamo all’avanguardia da questo punto di vista, con il processo telematico”, nel penale invece restano delle criticità, legate soprattutto a  motivi di sicurezza che, anche con la pandemia, rendono impossibile il “lavoro agile e da remoto”. Frasca ha infine sottolineato “il clima di grande collaborazione con l’avvocatura, con la quale abbiamo aperto un tavolo, attraverso cui ogni iniziativa è oggetto di un confronto autentico”.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il presidente della Corte d'Appello: "Allo studio nuovi strumenti, pronti a ripartire il 12 maggio"

PalermoToday è in caricamento