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Giovedì, 18 Aprile 2024

VIDEO | I palermitani "resistono" alla pandemia, nessun assalto e numeri in calo al banco dei pegni

Il timore che l'emergenza Coronavirus possa creare un vero e proprio allarme sociale è alto. Ma a un mese e mezzo dall'inizio del lockdown, nonostante restino sempre tanti i palermitani che si rivolgono alle agenzie di credito su pegno per far quadrare i conti del bilancio familiare, i numeri non sono esplosi: "File dovute agli ingressi scaglionati. La tipologia dei clienti non è cambiata"

File davanti al banco dei pegni ma numero di afflussi in calo. L'emergenza da Coronavirus sembrerebbe non aver creato allarme sociale e "nuovi poveri". Se è vero che sono molti i palermitani che si rivolgono alle agenzie di credito su pegno per far quadrare i conti del bilancio familiare, secondo quanto riferiscono i direttori delle maggiori agenzie del capoluogo dall'inizio dell'epidemia non si sarebbe riscontrato un aumento di richieste, ma invece una diminuzione. Tra saracinesche costrette ad abbassarsi e speranza di ripartire, la maggior parte dei palermitani in coda fuori dalle agenzie, è lì solo per rinnovare una polizza di oggetti dati in pegno già in momenti precedenti alla crisi da Covid-19. 

Secondo i dati in possesso di Massimo Fichera, area manager per la Sicilia di Affide, non risulta infatti un incremento di clienti che si rivolgono alle loro filiali di piazza Verdi e via Borrelli. "All'inizio della pandemia abbiamo invece avuto un notevole calo, soprattutto intorno al 25 marzo. A inizio aprile si è avuto un aumento progressivo ma non abbiamo comunque raggiunto i numeri soliti di afflussi. Le file che vedete fuori dalla porta sono dovute agli ingressi scaglionati per mantenere il distanziamento sociale". 

Se il credito di pegno rientra tra le attività finanziarie che i Dpcm hanno definito essenziali, molte agenzie hanno ridotto gli orari di apertura o messo in campo la tecnologia per evitare assembramenti. E' il caso di ProntoPegno di via Marco Polo che riceve solo su appuntamento e - come ci racconta il direttore generale Giuseppe Gentile - ha messo a punto un'app attraverso cui i clienti possono mostrare gli oggetti da dare in pegno in videochiamata. In entrambi i casi, non si sarebbe assistito a un cambiamento della tipologia di clienti e, dunque, di cosiddetti "nuovi poveri". 

A essere realmente cambiata invece per molti rispetto a prima è l'impossibilità di entrare velocemente e con discrezione senza dare nell'occhio per via degli ingressi scaglionati da distanziamento sociale. Così, qualcuno, lontano dai microfoni, non nasconde di provare un po' di vergogna nello stare lì in attesa di impegnare dei ricordi di persone care che non ci sono più.

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