Un altro magistrato onorario positivo al Covid, l'allarme: "Oltre alla malattia nessuna assistenza"
E' il secondo caso e sale così il numero dei contagiati in tribunale. Questi "precari" della giustizia, fondamentali per celebrare i processi, non hanno però diritto ad alcuna tutela e le loro rivendicazioni sono sempre cadute nel vuoto: "Stanno male, devono stare a casa e non percepiranno un solo euro"
Un altro magistrato onorario positivo al Covid. E' il secondo in pochi giorni e sale quindi il numero dei contagiati al palazzo di giustizia, nonostante l'adozione di stringenti protocolli di sicurezza. E in questo caso il virus colpisce una categoria che, diversamente dagli altri lavoratori, non gode di nessuna forma di tutela assitenziale.
I magistrati onorari sono infatti i "precari" della giustizia e, paradossalmente, vengono tenuti in questa condizione anche se non lavorano per dei privati, ma per lo Stato. A puntare nuovamente il dito contro questa situazione iniqua è l'avvocato Giulia Bentley, magistrato onorario da anni. "I colleghi risultati positivi - sostiene infatti in una nota - dovranno affrontare la loro malattia con il macigno di una mancata 'retribuzione', che è il sostentamento delle loro famiglie, collegata all’impossibilità di celebrare udienza, unica attività per cui percepiscono l’indennità attualmente prevista di 98 euro lordi per cinque ore di servizio, riconosciuta con il meccanismo del cottimo a noi da sempre riservato".
E aggiunge: "A dispetto della recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, emessa il 16 luglio, che riconosce ai magistrati onorari italiani lo status di 'lavoratori', il legislatore continua a rimanere ingiustificatamente immobile e, anzi, è pronto ad approvare un disegno di legge che dovrebbe cambiare la Riforma Orlando, ma persevera invece nel negarci ogni diritto alle tutele previdenziali ed assistenziali. Oggi più che mai ci sentiamo legittimati a portare a conoscenza dei cittadini italiani che esistono dei servitori dello Stato per cui proprio lo Stato non ritiene di dovere azionare nessuna forma di assistenza. Lavoratori dello Stato e per lo Stato che - dice Bentley - esercitano quotidianamente funzioni giurisdizionali il cui ruolo il Governo continua a non volere riconoscere. A che prezzo stavolta? Uno Stato che si definisca civile non può permettere che ciò avvenga, a maggior ragione in un momento in cui la situazione epidemiologica è drammaticamente complessa e, proprio per questo, vi sarebbero tutti i presupposti di necessità ed urgenza per adeguare immediatamente la normativa italiana a quella sovranazionale, prima ancora che a giustizia ed equità".
Un grido d'allarme al quale si unisce Carolina Varchi, avvocato e capogruppo di Fdi in Commissione Giustia alla Camera, che rimarca come "i magistrati onorari siano figure nevralgiche per l'andamento quotidiano della macchina giustizia" e sottolinea come "nonostante i progressi fatti in sede europea per una loro stabilizzazione, il Governo rimane del tutto sordo e nella proposta della maggioranza al vaglio della Commissione Giustizia del Senato non si affronta il tema della retribuzione in caso di malattia". Conclude la deputata: "Nel Tribunale del capoluogo siciliano si registrano i primi casi di Covid di questa seconda ondata e nei mesi scorsi in Italia era già accaduto che magistrati onorari si ammalassero di Coronavirus restando - unitamente alle proprie famiglie - del tutto privi di tutela retributiva. È un vulnus importante che la maggioranza deve impegnarsi a sanare fin da subito. Ai magistrati contagiati gli auguri di una pronta e completa guarigione. Fratelli d'Italia continua la battaglia al loro fianco".