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Cronaca

Il Coronavirus mette ko imprese e negozi, Confcommercio e Ance: "Servono aiuti straordinari"

I commercianti scrivono al Comune: "L'emergenza sanitaria è divenuta emergenza economica e in una economia fragile, quale quella palermitana, ciò rischia di rappresentare il 'colpo di grazia'". I costruttori: "Chiediamo subito ammortizzatori sociali in deroga"

Il dilagare del Coronavirus spaventa l'economia. Lungo tutto lo Stivale riecheggia l'allarme lanciato dalle categorie produttive per il crollo degli affari, nel mercato interno ed estero. Anche da Palermo viene lanciato un Sos. Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, ha inviato una lettera al sindaco Leoluca Orlando, al presidente del Consiglio comunale Salvatore Orlando e a tutti i consiglieri comunali chedendo "misure a sostegno di tutte le imprese". E da Palermo anche Gabriele Buia, presidente nazionale dell’Ance, chiede "subito ammortizzatori sociali in deroga per le imprese, la sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi e la riapertura dei cantieri per spendere 70 miliardi già disponibili, di cui 16 per il Sud”. 

"L'emergenza nazionale di queste settimane causata dal Covid-19 - scrive Di Dio - sta determinando una paralisi delle attività imprenditoriali ed economiche che impone misure urgenti per la salvaguardia delle aziende e dei posti di lavoro. In momenti di estrema delicatezza si può alimentare la paura o assumere comportamenti responsabili: noi abbiamo scelto questa seconda strada per contribuire a ricostruire un clima di fiducia e un senso di comunità e solidarietà che sta bene anche al commercio. Cautela e senso di responsabilità ci inducono a vivere senza isteria questo difficilissimo momento. L'emergenza sanitaria - si legge nella lettera inviata al Comune - è divenuta emergenza economica e in una economia fragile, quale quella palermitana, ciò rischia di rappresentare il 'colpo di grazia' per tutte quelle attività che oggi hanno strenuamente resistito a tutte le difficoltà di impresa quotidiane".

Al sindaco Orlando viene chiesto di "convocare urgentemente le associazioni di categoria, riconosciute per legge, per discutere delle misure urgentissime da mettere in campo al fine di arginare quella che si profila come la più grave crisi degli ultimi decenni". Ai singoli consiglieri e al Consiglio comunale nella sua interezza, la Di Dio sollecita "un impegno e uno sforzo determinante" per l'adozione con priorità assoluta "di ogni possibile misura a sostegno di tutte le imprese e specialmente quelle del settore turistico particolarmente colpito".

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Preoccupati anche i costruttori. Gabriele Buia, presidente nazionale dell’Ance, a Palermo ha incontrato il governo regionale. "Nelle zone rosse i cantieri sono fermi - dice -  in quelle gialle sono rallentati dal tardato arrivo delle forniture. In Italia il settore delle costruzioni, che attiva l’80% del sistema industriale nazionale e si concentra per il 70% sul mercato interno, si sta bloccando, con gravi conseguenze negative per il pil del Paese. Chiediamo subito ammortizzatori sociali in deroga per le imprese, la sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi e la riapertura dei cantieri per spendere 70 miliardi già disponibili, di cui 16 per il Sud”. 

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musumeci ance-2Buia sollecita "l’avvio di un piano straordinario per le piccole e medie opere, per le manutenzioni degli edifici pubblici, per il rischio sismico e idrogeologico e, in particolare in Sicilia, anche per il completamento del piano delle fognature e dei depuratori". Da parte sua, il governatore Nello Musumeci ha dichiarato che “in Sicilia i nemici sono la legge nazionale vigente e la burocrazia. Alla Regione l’ultimo concorso risale al 1991: su 13 mila dipendenti regionali il più giovane ha 51 anni. Per lo più sono poco motivati, si preoccupano dell’Anac e sono lenti. Per ovviare, almeno sul fronte della viabilità disastrata, provai un anno e mezzo fa a chiedere al governo nazionale o di restituire poteri e fondi alle province o di nominare un commissario: l’allora ministro mi chiese di indicare un nome, feci quello del provveditore regionale Gianluca Ievolella, un dirigente statale, ma da allora non si è fatto nulla”.  “Ecco che oggi – incalza Musumeci – di fronte a questa nuova emergenza torno a chiedere a Palazzo Chigi un piano straordinario di investimenti pubblici al Sud e in Sicilia con la concessione di poteri commissariali tipo Genova per la riapertura dei cantieri, non solo di quelli delle incompiute, ma anche di tutte le nuove opere finanziate con i fondi Ue, Fsc e dell’edilizia scolastica”. 

Musumeci è convinto che “l’Anas non sia più in grado di risolvere situazioni di emergenza in tempi brevi: il ponte Himera interrotto da 5 anni è l’emblema della sua inefficienza”. Infine, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, nell’elencare alcune importanti interventi che la Regione conta di porre in gara entro giugno, osserva: “Ci sono in campo grandi opere per 1,2 miliardi, ma in questi cantieri la produzione non raggiunge il 24% perché il sistema delle imprese è fragile, vanno aiutate”.

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