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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il Comune tende la mano alle imprese: Tari e Imu scontate per chi ha chiuso a causa del Covid

La Giunta ha deliberato una riduzione di oltre il 60% per i due tributi, grazie ai fondi regionali destinati agli enti locali. Saranno 40.502 le attività commerciali, artigianali e industriali che potranno beneficiare dello sconto. Ecco quali

Sconti delle tasse per commercianti e artigiani che hanno dovuto sospendere l'attività a causa dell'emergenza Coronavirus. La Giunta comunale ha deliberato ieri una riduzione di oltre il 60% di Tari e Imu. Il taglio dei tributi comunali è stato effettuato grazie ai fondi regionali destinati agli enti locali, che dovranno essere ripartiti da Palazzo d'Orleans e pubblicati entro fine anno in Gazzetta ufficiale.

La Tari avrà uno sconto certo del 59% sulla tariffa 2019, al quale potrebbe aggiungersi un ulteriore 11% nel momento in cui la Regione dovesse destinare alle agevolazioni per Palermo altri 4,7 milioni di euro oltre ai 26 già stanziati tramite il fondo perequativo degli enti locali. A beneficiare della riduzione saranno 40.502 attività commerciali, artigianali e industriali, che risparmieranno così poco più di 19 milioni. Dal gettito totale della Tari è stato scorporato quello delle classi di attività che hanno chiuso da marzo a maggio: si tratta di 32,3 milioni di euro, cifra su cui è stata calcolata la riduzione.

Sono 21 le classi di attività che avranno accesso allo sconto sulla Tari. In totale verseranno 13,9 milioni di euro, il resto dei fondi per arrivare a 32,3 verrà prelevato dai fondi regionali per l'emergenza Covid. Per il solo anno 2020, alle seguenti categorie di utenze non domestiche la tassa è ridotta nella misura del 59% sia nella quota fissa che nella quota variabile: associazioni, musei, biblioteche, scuole, luoghi di culto; cinema e teatri; campeggi e impianti sportivi; stabilimenti balneari; esposizioni e autosaloni; alberghi con ristorante; alberghi senza ristorante; uffici e agenzie; banche, istituti di credito e studi professionali; negozi di abbigliamento, calzature, librerie e cartolerie; negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli e antiquariato; banchi di mercato di beni durevoli; attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista; attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista; attività industriali con capannoni di produzione; attività artigianali di produzione di beni specifici; ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub; mense e amburgherie; bar, caffè e pasticcerie; banchi di mercato generi alimentari; discoteche e night club.

Le agevolazioni verranno calcolate automaticamente per tutte le classi tranne che per i campeggi, gli impianti sportivi, i negozi di abbigliamento, calzature, librerie e cartolerie. In questo caso, dovranno essere i titolari a dichiarare entro il primo marzo 2021 di aver chiuso l’attività nel periodo di lockdown attraverso la piattaforma informatica "cassetto tributi".

Anche l'Imu, come detto, verrà decurtato. Lo sconto previsto sarà di sette dodicesimi dell'importo versato dai titolari delle attività (pari al 58%). Il risparmio stimato per le attività si aggira sui 5,8 milioni di euro. Il Comune sta cercando di aggiungere un altro dodicesimo (+8%) che sarà possibile decuratare solo se dalla Regione arriverà l'ulteriore provvista di 4,7 milioni di euro. Per accedere al trasferimento regionale è necessario che il Comune trasmetta al dipartimento regionale Autonomie locali entro e non oltre il 15 ottobre apposite schede approvate con delibera di Giunta, sottoscritta dal sindaco e dal ragioniere generale. I Comuni inadempienti verranno esclusi dal riparto della somme. Previsto anche un passaggio in Consiglio comunale per la modifica dei regolamenti sui tributi.

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