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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, Fincantieri fa marcia indietro: stabilimenti chiusi fino al 29 marzo

L'azienda ha comunicato da Trieste la decisione che vale per tutti i siti italiani "volendo comunque porre ancora una volta le persone al primo posto delle priorità aziendali". Failms: "Useranno le ferie dei lavoratori, inaccettabile"

Alla fine Fincantieri decide di fare un passo indietro e "mettere al centro ancora una volta le persone", i suoi operai. Alla luce degli ultimi aggiornamenti sulla pandemia del Coronavirus l’azienda ha inviato direttamente da Trieste una comunicazione a tutti i dipendenti sulla chiusura degli stabilimenti fino al prossimo 29 marzo "facendo ricorso alle ferie collettive e anticipandole rispetto alla prevista chiusura estiva". Le tute blu torneranno ai cantieri navali, salvo nuove disposizioni, si torna all’opera lunedì 30 marzo. “La posta in gioco - si legge in una nota - è estremamente importante e tutti dobbiamo operare per limitare la progressione del contagio e al contempo per intraprendere azioni in grado di non pregiudicare il futuro della nostra azienda".

L’azienda fa sapere di aver preso questa scelta "in considerazione delle caratteristiche della propria attività che vede un’elevata concentrazione di lavoratori all’interno del ciclo produttivo; a testimonianza della propria sensibilità e di una concreta partecipazione alle attuali necessità del paese di far fronte con misure rigorose, incisive e immediate al fenomeno Covid-19; nella consapevolezza che la sospensione per 14 giorni risulterebbe coerente con le indicazioni delle autorità sanitarie; tenuto conto del diffuso terrore presente tra i lavoratori, i fornitori e i cittadini tutti; pur cosciente che una sospensione generalizzata determinerà conseguenze e sofferenze circa il rispetto dei programmi e degli impegni contrattuali. Volendo comunque porre ancora una volta le persone al primo posto delle priorità aziendali".

Proprio in questi giorni molti operati della Fincantieri e delle aziende dell’indotto avevano raccontato i loro timori sulle condizioni di lavoro alla redazione di PalermoToday : “Non abbiamo mascherine, non ci sono i distributori di sapone, stiamo gomito a gomito sulle navi in lavorazione e negli spogliatoi. Siamo per caso immuni al Coronavirus? Abbiamo paura, come tutti, e abbiamo famiglie dalle quali torniamo a casa ogni sera”. Alle loro preoccupazioni si erano aggiunte quelle degli abitanti della zona che hanno notato gruppetti di operai che, in barba alle disposizione sugli assembramenti, preferivano alla mensa aziendale uno dei panifici della zona, pranzando insieme all’aria aperta.

Failms: "Proposta inaccettabile, lede diritti lavoratori"

"In queste ore - si legge in una nota del sindacato - si sta consumando l’ennesima umiliazione per i lavoratori tutti, siano essi dipendenti diretti o facenti parte dell’indotto. La tanto attesa proposta unilaterale della dirigenza Fincantieri è finalmente arrivata: chiusura per due settimane dei siti cantieristici utilizzando le ferie dei lavoratori. Riteniamo questa proposta inaccettabile e lesiva, ancora una volta, della dignità e dei diritti dei lavoratori. Non si comprende il motivo secondo cui, accertata ed accettata da parte della Fincantieri la difficoltà all’applicazione nei luoghi di lavoro delle misure prescritte nel decreto, lo stop alla produttività dei siti cantieristi non debba essere effettuato ricorrendo all’utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti peraltro dalla normativa vigente, ledendo il diritto costituzionale dei lavoratori. L’articolo 36 della Costituzione, secondo comma, dice che "la durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge" è "il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite e non può rinunziarvi".
 

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