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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Coronavirus, in Sicilia 13 nuovi casi: otto sono in provincia di Palermo

Si allenta la pressione sui Covid hospital: ben 41 i pazienti dimessi nelle ultime 24 ore. Dei 3.016 tamponi analizzati solo lo 0,39% è risultato positivo. Invariato rispetto a ieri il numero degli attuali positivi. Si registrano invece 11 guariti e due decessi

Il Coronavirus allenta la morsa sugli ospedali siciliani. Sono ben 41 (record giornaliero) le persone dimesse nelle ultime 24 ore. Questo il dato che balza all'occhio nel consueto report della Regione. Resta costante, e quindi basso, il numero di nuovi casi: 13 su 3.016 tamponi analizzati (0,39%).

Andiamo ai dati generali. Dall'inizio dei controlli i tamponi effettuati sono stati 98.711, su 88.497 persone: di queste sono risultate positive 3.30, mentre attualmente sono ancora contagiate 2.127 (numero invariato rispetto a ieri), 921 sono guarite (+11) e 253 decedute (+2).

Degli attuali positivi, 329 pazienti (-41) sono ricoverati - di cui 19 in terapia intensiva (-2) - mentre 1.798 (+41) sono in isolamento domiciliare. Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di oggi (venerdì 8 maggi), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Il Sicilia il tasso di contagiosità più alto d'Italia

La situazione nel Palermitano e nelle altre province

Il 60% dei nuovi casi sono stati registrati in provincia di Palermo: 8 su 13. Nel Palermitano non si registrano variazioni rispetto a ieri sul fronte dei guariti e dei decessi, mentre c'è un calo di ricoveri (due). Attualmente gli attuali positivi sono 404. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Palermo, 404 (56, 96, 31); Caltanissetta, 99 (16, 52, 11); Catania, 696 (71, 245, 91); Enna, 288 (86, 104, 29); Messina, 358 (65, 142, 52); Ragusa, 37 (3, 50, 7); Siracusa, 107 (30, 102, 26); Trapani, 69 (2, 65, 5).

Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

Ecco perché il dato che più trae in inganno è quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.

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