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Cronaca

Coronavirus, in Sicilia nuovi contagi sempre sopra quota mille: 18 i morti

Alto numero di tamponi processati sull'Isola nonostante il giorno di festa: 8.034 (12,7% i positivi). I ricoverati con sintomi diventano 1.025. Sono 142 invece i pazienti in terapia intensiva: occupato il 19% dei posti disponibili. I guariti sono 266

Resta sopra mille (1.024) la quota dei nuovi contagi da Coronavirus in Sicilia, anche perchè nonostante oggi sia lunedì il numero dei tamponi processati stavolta è in linea con gli altri giorni della settimana: 8.034 (12,7% i positivi). Purtroppo si registra un altro numero di vittime, 18. Mentre in Italia invece i nuovi contagi sono in netto calo rispetto a ieri: poco oltre i 22 mila, ma con un numero di tamponi di molto inferiore. Ma ci sono altri 233 morti.

Sforano sopra i mille anche i ricoverati con sintomi sull'Isola, che diventano 1.025 (+26 rispetto a ieri). A questi vanno sommati i 142 pazienti positivi al Covid finiti in terapia intensiva (+10 rispetto a ieri). In Sicilia in totale sono 738 i posti letto attivi o attivabili di terapia intensiva, al momento i malati Covid ne impegnano il 19%. Al momento si è dunque lontani dalla "fatidica" soglia del 30%, ma siamo solo all'inizio di novembre. Altre regioni (Toscana, Campania, e Piemonte) stanno messe peggio ma altre (Veneto, Basilicata e Calabria) molto meglio. 

I guariti sono 266, quindi il conto degli attuali positivi sale a 16.064 con 14.897 asintomatiche o con sintomi lievi costrette in casa con il virus. Oggi - secondo il ministero della Salute - il numero maggiore di casi si è registrato nella provincia di Catania (258), poi a Ragusa (249), Palermo (209), Siracusa (174), Messina (92), Caltanissetta (19), Trapani (15) e Agrigento (8).

Al drive in della Fiera altri 1.214 tamponi effettuati e 139 positivi individuati

Coronavirus, la situazione nel resto d'Italia

Sono 22.253 i nuovi contagi di Coronavirus resi noti oggi in Italia, secondo il ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 233 morti, che portano il totale a 39.059 dall'inizio dell'epidemia. I pazienti in terapia intensiva sono 2.022, in aumento di 83 rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 135.731 tamponi (ieri erano 183.457). La Lombardia è la regione con l'incremento più alto di nuovi positivi (5.278 in più da ieri), seguita dalla Campania con 2.861.

Coronavirus, il bollettino di oggi

Attualmente positivi: 396.512
Deceduti: 39.059 (+233)
Dimessi/Guariti: 296.017 (+3.637)
Ricoverati: 21.862 (+1.021)
Ricoverati in Terapia Intensiva: 2.022 (+83)
Tamponi: 16.103.649 (+135.731)
Totale casi: 731.588 (+22.253, +3,14%).

Bollettino 2 novembre-2

Il nuovo Dpcm di novembre, coprifuoco in tutta Italia

Il nuovo Dpcm di Giuseppe Conte e Roberto Speranza arriverà oggi o più probabilmente domani e porterà con sé il coprifuoco ma non più alle 18 nelle zone rosse del paese ma alle 21 in tutta Italia e fino al 4 dicembre. Questa è l'ultima mediazione sul lockdown prossimo venturo tra il governo e le Regioni sulla stretta che il presidente del Consiglio intende illustrare già oggi alla Camera. E proprio stamattina la sottosegretaria al ministero del Lavoro Francesca Puglisi conferma: ''Il nuovo Dpcm prevederà un coprifuoco alle 21 su tutto il territorio nazionale''. Il coprifuoco alle 21 è stato confermato anche stamattina nella riunione del premier con i capidelegazione (Vai all'articolo completo).

Vittoria e Centuripe diventano zona rossa

Vittoria è stata dichiarata zona rossa fino al 10 novembre per la preoccupante situazione dei contagiati da covid, assieme a Centuripe nell’Ennese. Lo ha deciso il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per contrastare la diffusione del virus. L’ordinanza, adottata d’intesa con l’assessore alla salute Ruggero Razza, sentiti la Commissione prefettizia e il sindaco, resterà in vigore dal 3 al 10 novembre. A Vittoria sono stati registrati oltre 500 casi mentre a Centuripe più di 100. Sarà vietato circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, fatta eccezione nei casi in cui ci si debba recare sul luogo di lavoro (solo se non è consentito il cosiddetto “smart working”), ovvero per l’acquisto o il consumo di generi alimentari e l’acquisto di beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria o per appuntamento presso studi professionali.

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