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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Covid, in Sicilia stabile la curva dei nuovi casi: "Nessun sovraffollamento negli ospedali"

Sull'Isola scoperti altri 440 contagiati su oltre 23 mila tamponi, il tasso di positività resta basso (1,8%). Altre 41 persone in meno ricoverate, ma 22 decessi. Il commissario Costa: "Il 118 ha dimezzato gli interventi, dati confortanti e col vaccino si vede la luce in fondo al tunnel"

Nuovi contagi stabili, così come il tasso di positività e ospedali non più sovraffollati. E questa la fotografia della situazione della pandemia Covid in Sicilia che emerge dal bollettino odierno emanato dal ministero della Salute. I nuovi casi sono 440 su 23.206 tamponi rapidi e molecolari processati (1,8% positivi). In ospedale invece ci sono 41 persone in meno rispetto a ieri: per la precisione i ricoveri ordinari sono 884 (-46) mentre le terapie intensive 150 (+5) con 11 nuovi ingressi. 

I guariti continuano ad essere sempre più dei nuovi contagiati: oggi sono 1.853 le persone che possono dire di aver sconfitto il virus. Per cui gli attuali positivi continuano a scendere e diventano 31.569 (-1.435), di questi 30.535 in isolamento domiciliare. Purtroppo si registrano altri 22 decessi, per un totale che ora sfiora le 4 mila vittime. 

I contagi per provincia: Palermo (179), Catania (79), Messina (54), Trapani (15), Siracusa (35), Ragusa (16), Caltanissetta (35), Agrigento (17), Enna (10).

Costa: "Dati confortanti, nessun sovraffollamento negli ospedali"

"I dati sono confortanti. Stiamo mantenendo la situazione sotto controllo e gli ospedali stanno andando bene. Se riuscissimo a vaccinare una buona quota di popolazione in queste condizioni potremmo sicuramente vedere la luce in fondo al tunnel". Ad affermarlo è il commissario per l'emergenza Covid a Palermo e provincia, Renato Costa, che con l'agenzia di stampa Dire traccia il quadro attuale della situazione riguardo all'emergenza pandemica.

"Gli ospedali sono assolutamente tranquilli e non hanno indici di sovraffollamento - spiega Costa - e il 118 ha più che dimezzato le proprie prestazioni e le terapie intensive sono quasi tutte vuote. La situazione e' abbastanza tranquilla, anche se nei nostri reparti ci sono sempre pazienti 'impegnativi'". Costa, quindi, invita a non abbassare la guardia: "Il virus c'è e non possiamo permetterci di abbassare la guardia, quindi andiamo avanti con mascherine e distanziamento - aggiunge - evitando gli assembramenti. Le varianti? Sono una cosa normale nell'ambito della vita di un virus, siamo abituati a questo. Fino a quando le varianti sono riconosciute dai nostri test diagnostici e sono combattute dal vaccino il problema non si pone".

Vaccini, da lunedì in fiera fino a 10 mila inoculazioni al giorno

La struttura sarà pronta domenica ma le prime inoculazioni partiranno lunedì. Alla Fiera del Mediterraneo di Palermo si lavora senza sosta all'allestimento del primo dei nove hub vaccinali previsti dalla Regione, uno in ogni provincia della Sicilia. In queste ore gli operai sono al lavoro per la realizzazione delle postazioni di vaccinazione e delle aree di osservazione dove bisognera' soffermarsi per 15 minuti dopo l'inoculazione del farmaco.

Lunedì si partirà con sessanta postazioni modulari, aumentabili step by step a lotti di sessanta. L'hub vaccinale di Palermo, a pieno regime, avrà una capacità pari a diecimila vaccini al giorno. All'interno lavoreranno quaranta medici, trenta infermieri e sessanta amministrativi "ma probabilmente saranno predisposti anche dei turni notturni", come anticipa alla Dire il commissario Costa.

"Partiremo lunedì con sessanta postazioni modulari aumentabili di sessanta in sessanta - spiega Costa -. Noi siamo pronti, abbiamo uomini, locali e mezzi: tutto dipenderà dalla disponibilità dei vaccini". Da lunedì, quindi, l'attuale centro vaccinazioni di Villa delle Ginestre passerà il testimone all'hub della Fiera: "Abbiamo predisposto tutto - ancora Costa -, stiamo definendo gli ultimi dettagli. Vogliamo fare in modo che da Villa delle Ginestre alla Fiera ci sia una transizione dolce, senza nessuna interruzione del servizio di vaccinazione".  

Caccamo, casi in salita e il sindaco chiude le scuole

Sono saliti in pochi giorni a 54 casi i nuovi positivi a Caccamo e il sindaco Nicasio Di Cola ha disposto la chiusura delle scuole per due settimane. "Constatato che nella nostra città si registra giornalmente un progressivo aumento dei contagi sia nella cittadinanza che nell’ambito delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado - si legge nell’ordinanza - che è interesse primario tutelare la salute pubblica e limitare le circostanze che possano contribuire all’incremento dei casi positivi e di conseguenza si rende necessario ed urgente intervenire mediante una chiusura temporanea dal 20 febbraio al 6 marzo 2021 compreso, delle scuole".

La situazione nel resto d'Italia

Oggi si registrano 15.479 nuovi casi su 170.794 tamponi molecolari (8.37% positivi) e 126334 test rapidi (0.92% positivi). 348 i decessi registrati oggi portano a oltre 95 mila il computo delle vittime dell'epidemia mentre sale a 2.059 il numero dei pazienti in terapia intensiva, 14 in più di ieri al netto di 151 nuovi ingressi. La nuova ordinanza Covid manda in area arancione le regioni Campania, Emilia Romagna e Molise da domenica 21 febbraio.

Secondo l'ultimo monitoraggio della cabina di regia l'epidemia è in peggioramento: aumenta infatti l'indice Rt ora pari a 0,99 ma con un limite superiore maggiore di uno (range 0,95 – 1,07). Cresce inoltre l'incidenza con 135,46 casi registrati ogni 100.000 abitanti, lontana da livelli che permetterebbero di ripristinare il tracciamento (50x1000). Come spiegato dall'Iss è necessario contenere le varianti diffuse in vaste aree del paese. Se la variante inglese (capace di una maggiore trasmissibilità stimata intorno al 40%) è destinata a diventare dominanate, la variante brasiliana invece è soprattutto nel Perugino e le aree contigue della Toscana, con casi sporadici altrove: "Nei confronti di queste varianti, ancora non molto diffuse, dobbiamo agire tempestivamente e in maniera molto aggressiva. Si deve fare contenimento. In una regione, che sia gialla o arancione, vanno fatte zone rosse".

Coronavirus, il bollettino di oggi venerdì 19 febbraio

Nuovi casi: 15.479 (Ieri 13.762)
Casi testati: 94.883 (ieri 98.001)
Tamponi (diagnostici e di controllo): 297.128 (ieri 288.458)
molecolari: 170794 di cui 14297 positivi pari al 8.37% (ieri 7.9%)
rapidi: 126334 di cui 1173 positivi pari al 0.92% (ieri 1%)
Attualmente positivi: 382.448 (ieri 384.501)
Ricoverati: 17.831, -132 (ieri 17.963)
Ricoverati in Terapia Intensiva: 2.059 + 14 (ieri 2.045, 177 nuovi)
Totale casi positivi dall'inizio della pandemia: 2.780.882 (ieri 2.765.412)
Deceduti dopo Covid test positivo: 95.235 +348 (ieri 94.887)
Totale Dimessi/Guariti: 2.303.199 +17175 (ieri 2.286.024)
Vaccinati: 1.320.001 (3.331.530 dosi somministrate*) 
*si tratta del 71% delle 3.905.460 dosi consegnate da Pfizer e delle 244.600 consegnate da Moderna al 19 febbraio. Alla seconda settimana della campagna vaccinale dedicata agli over 80 non in Rsa sono oltre 175mila i "nonni" che hanno avuto almeno una dose del vaccino Pfizer/Moderna. In distribuzione le prime dosi dei 542.400 vaccini AstraZeneca destinati alla fase 3 per le categorie a rischio dai 18 a 55 anni. Sul sito del Governo il report aggiornato dei vaccini. 
 

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