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Cronaca

Coronavirus, dopo una settimana di "fase 2" in Sicilia i contagi restano bassi: 12 nuovi casi

Trovato positivo al Covid-19 l'1,6% dei (pochi) tamponi validati: 731. Il presidente dell'Iss Locatelli cauto: "Impatto della seconda fase a metà settimana". Sull'Isola altri 18 guariti, scende di 7 unità il numero dei malati. Da registrare un solo decesso

A una settimana dall'inizio della "Fase 2" il numero di nuovi contagi in Sicilia continua a rimanere costante, e basso. Oggi si registrano altri 12 contagiati che fanno arrivare il totale a 3.339. I tamponi validati nelle ultime 24 ore, complice la domenica, non sono tanti: 731. Dunque ne è risultato positivo l'1,6%. 

Giusto essere ottimisti, ma con moderazione. Il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli ha precisato che "il primo impatto della 'fase 2' si vedrà nella seconda parte di questa settimana (dunque tra mercoledì e giovedì ndr)", considerando che "il tempo medio di contagiosità del virus è di 5-7 giorni". Intanto la tanta temuta ondata di contagi (soprattutto sui social) che ci sarebbero dovuti essere dopo Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e primo maggio non c'è stata. I palermitani escono ma - tranne alcune eccezioni (vedi Mondello sabato) - sembrano essere rispettosi delle regole. La mascherina viene indossata dove previsto: a questo proposito è opportuno ricordare che le mascherine devono essere indossate nei luoghi chiusi o all’aperto dove non è possibile o non è garantita la possibilità di mantenere il distanziamento fisico. Insomma, se si passeggia non è necessaria indossare la mascherina. Anzi l'uso è addirittura sconsigliato se si fa attività fisica. Anche un bambino che va in bicicletta, è meglio che lo faccia senza mascherina. 

Il bollettino nazionale

Passiamo al quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale. Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 103.134 su 92.609 persone. Cala rispetto a ieri il numero di malati: attualmente infatti sono ancora contagiate 2.062 (-7), 1.020 sono guarite (+18) e 257 decedute (+1). Degli attuali 287 pazienti (-2) sono ricoverati - di cui 16 in terapia intensiva (0) - mentre 1.775 (-5) sono in isolamento domiciliare.

La situazione nel Palermitano e nelle altre province

Sono tre i nuovi casi registrati nella provincia di Palermo. Dove rispetto a ieri la situazione resta stabile dal punto di vista dei ricoverati, dei guariti e dei decessi. Aumenta ovviamente solo il numero degli attuali positivi, che ad oggi sono 386. Sono invece 544 i casi totali dall'inizio dell'emergenza. Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 67 (0 ricoverati, 69 guariti e 1 deceduto); Palermo, 386 (57, 127, 31); Caltanissetta, 98 (15, 53, 11); Catania, 698 (64, 254, 94); Enna, 246 (58, 146, 29); Messina, 354 (64, 151, 52); Ragusa, 37 (4, 50, 7); Siracusa, 109 (23, 103, 27); Trapani, 67 (2, 67, 5). Il prossimo aggiornamento avverrà domani.

Come leggere i numeri

I numeri vanno letti e interpretati, se si vuole davvero capire come evolve, in positivo o in negativo, un'epidemia. E si rischia di incorrere in particolare in un equivoco, che va spiegato. Quali sono i numeri che vanno analizzati per capire "come sta andando"? Sono prevalentemente due: i decessi, che sono il dato purtroppo più attuale e più correlabile quindi all'andamento della curva epidemica giorno dopo giorno. E poi il numero di casi totali, perché come detto è solo quello che dà conto di aumenti o diminuzioni nei contagi.

Ovviamente è molto importante per tutti anche il numero dei guariti, ma è un dato clinico, non epidemiologico: se ad esempio domani ci fossero 300 nuovi casi e guarissero tutti all'istante, facendo un'ipotesi estrema, pur essendo una splendida notizia non cambierebbe nulla sul piano della curva epidemiologica, che risulterebbe in salita di 300 casi.

Ecco perché il dato che più trae in inganno è quello degli "attualmente positivi". Molti fraintendendo lo considerano il numero dei nuovi contagiati del giorno, ma è evidente che non è così. Si tratta solo del "paniere" dei malati totali di Coronavirus a cui via via vengono sottratti i morti e i guariti. Dipende quindi non dal numero di persone che fisicamente il giorno prima sono state sottoposte a tampone e dichiarate positive, ma dagli altri due fattori, morti e guariti. Ed ecco perché si crea l'equivoco: se aumentano guariti e deceduti è inevitabile che calino gli "attualmente positivi", il che non vuol dire affatto che ci siano meno contagi oggi rispetto a ieri.

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