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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Avvertivano dei controlli alcuni titolari dei locali della zona Olivella": indagati 3 vigili

Le accuse: abuso d'ufficio e rivelazione dei segreti delle indagini. I proprietari dei pub - avvisati in anticipo - in realtà non venivano mai controllati, risultando sempre in regola. Il caso riguardante "A rarigghia di Tony" e quei sigilli violati

Arrivavano i vigili per dei controlli ma non erano dei blitz a sorpresa. Perché quelle visite erano "annunciate" e alla fine era quasi sempre tutto a posto. Tre vigili urbani di Palermo sono finiti sotto inchiesta con le accuse di abuso d'ufficio e rivelazione dei segreti delle indagini. Secondo la Procura prima di andare a fare i controlli nei locali della movida palermitana del centro storico, avrebbero avvisato telefonicamente i titolari dei negozi, poi mai controllati, perché risultati sempre in regola, o multati per poche decine di euro e per violazioni minime. L'ipotesi - come riporta il Giornale di Sicilia - si basa sull'acquisizione dei tabulati telefonici dei periodi delle verifiche, ad agosto 2015 e nello scorso inverno.

L'inchiesta sui vigili era partita dopo che il titolare di un negozio della zona della movida, che aveva subito numerosissime contravvenzioni, era andato in Procura a dire che alcuni vigili avrebbero favorito i suoi concorrenti, non multandoli mai o infliggendo loro sanzioni minime. E in effetti - attraverso i tabulati - è stato trovato un riscontro a questa ipotesi

L'avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a tre ispettori capo: si tratta di Francesco Damiata, di 64 anni, Rosario Remo Di Bartolo, 55 anni, e Gaetano Prestigiacomo, di 62. Indagati anche Benedetto Cottone e Giosuè Martines, entrambi di 24 anni, accusati di avere violato i sigilli messi dagli agenti della polizia municipale durante una verifica nel locale "A rarigghia di Tony".

In particolare il 20 agosto 2015 e poi tra il 15 gennaio e il 19 febbraio scorsi, secondo l'accusa, e in particolare nella notte tra il 27 e il 28 gennaio, furono effettuati controlli interforze nei luoghi della movida. Attraverso i tabulati è emerso che i tre ispettori ebbero giusto in quei giorni contatti con i titolari di locali della zona di piazza Olivella. Due soli alla fine i locali che furono multati, mentre altri - sia nell'episodio risalente al 2015 che a quelli di quest'anno - non furono mai controllati.

"Non è certamente questo- dice il sindaco Leoluca Orlando - il senso civico, deontologico e professionale che i cittadini si aspettano dal personale della polizia municipale, che, nella sua stragrande maggioranza, offre quotidianamente un servizio alla cittadinanza. Per questo, il Comune di Palermo si costituirà parte civile nel provvedimento giudiziario, per tutelare l'immagine del Corpo e dei suoi operatori”.

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