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Cronaca

Evasione, a Palermo niente scontrino in nove casi su dieci

Presentato il rapporto annuale del comando provinciale della guardia di finanza. Nel 2012 in aumento anche i casi di lavoro nero scoperti dalle fiamme gialle. Quasi 400 milioni di euro di ricavi non dichiarati e 60 milioni di Iva evasa

Quasi nove commercianti su dieci controllati nel 2012 a Palermo non rilasciavano lo scontrino fiscale. E' uno dei dati che emerge dal rapporto annuale presentato questa mattina dal comando provinciale della gurdia di finanza. Sono stati 7.333 i controlli strumentali di scontrini e ricevute fiscali svolti dalla guardia di finanza in tutta la provincia: in 3.280 casi, (pari al 44,73%) sono state riscontrate omissioni da parte dei commercianti, rispetto al 24,23% dell'anno precedente. Ma nella sola città di Palermo la percentuale di irregolarità riscontrata dalle fiamme gialle sale all' 86,88%. Trentasei gli esercizi commerciali chiusi in provincia per quattro mancati rilasci di scontrini o ricevute constatati in 5 anni. Oltre alla lotta all'evasione fiscale, l’azione di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza è stata rivolta a contrastare economia sommersa e abusivismo, frodi e sprechi in danno delle risorse pubbliche, interessi economico - patrimoniali della criminalità organizzata, gioco illegale, contraffazione, traffici di droga, armi e valuta, danni all’ambiente e contrabbando.

SOMMERSO. In merito alla lotta contro l’evasione e il sommerso, sono stati scoperti 395 milioni di euro di ricavi non dichiarati e costi non deducibili ai fini delle imposte sui redditi, Iva evasa per circa 59 milioni di euro, con applicazione di sanzioni Iva per circa 35 milioni di euro (principalmente per omessa fatturazione). Nell’ambito di questi valori, sostanzialmente in linea con il 2011, va segnalato l’aumento rispetto alla scorsa annualità di circa il 50% dei redditi non dichiarati (per un complesso di 203 milioni di euro) da parte di 156 evasori totali scoperti nella provincia, vale a dire sconosciuti al fisco che, nonostante abbiano esercitato imprese e attività di lavoro autonomo, non hanno presentato dichiarazioni per uno o più anni. Di questi 18 sono ditte di costruzioni, 2 imprese del settore immobiliare, 58 esercenti attività commerciali, 2 imprese di servizi, 23 attività manifatturiere, 7 artigiani, 14 professionisti, 14 fra agricoltori od allevatori, 18 soggetti privati. In aumento anche i reati tributari scoperti, pari a 276 ( 43% sul 2011), le persone denunciate per questi reati all’Autorità Giudiziaria, pari a 227 ( 61%) e, soprattutto, il valore dei patrimoni accumulati dai responsabili delle più gravi frodi fiscali sottoposti a sequestro, su provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, in misura equivalente alle imposte evase, ammontanti complessivamente a 30 milioni, il doppio del 2011; misura, quest’ultima, la cui applicazione garantisce il concreto recupero dei tributi evasi.

LAVORO NERO. Notevolmente incrementati anche i casi di utilizzo della manodopera in violazione alla normativa in tema di lavoro scoperti dalle fiamme gialle sul territorio; 180 imprese (+65% rispetto al 2011) sono state verbalizzate per avere impiegato, nel complesso, 465 lavoratori completamente in nero ( +44% del 2011) ed altri 91 ( 78%) in maniera irregolare. Controllo della spesa pubblica e dell’attività della Pubblica Amministrazione. Accertati casi di illegittima percezione di finanziamenti comunitari e nazionali, pari, rispettivamente a 19 milioni e a 64 milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 219 responsabili ed il sequestro di patrimoni a questi riconducibili per 7 milioni e 200 mila euro (il doppio del 2011), mentre nelle indagini svolte su delega della Corte dei Conti sono stati accertati danni all’erario causati da pubblici funzionari o soggetti privati che hanno avuto rapporti con uffici pubblici, per 192 milioni di euro. Nelle 57 indagini eseguite su reati contro la Pubblica Amministrazione, sono stati denunciati 126 soggetti, di cui sette arrestati.

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