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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Polizia, il capo della squadra mobile lascia Palermo: "Questa città mi ha dato tanto"

Dopo sei anni e mezzo Rodolfo Ruperti si trasferisce a Pisa, dove ricoprirà l'incarico di vicequestore vicario. Dal suo arrivo a oggi sono stati eseguiti tremila tra arresti in flagranza di reato e in esecuzione di misure cautelari

Dopo sei anni e mezzo il capo della squadra mobile di Palermo, Rodolfo Ruperti, lascia la città per andare a ricoprire, dal prossimo 9 dicembre, l'incarico di vicequestore vicario a Pisa. E nel salutare la città che lo ha accolto e i colleghi Ruperti ricorda i "sei anni e mezzo di impegno e dedizione verso questo ufficio, verso questa città, a cui ritengo di aver dato ma che, ne sono certo, mi ha dato tantissimo. Un’esperienza formativa che porterò sempre nel cuore. Con orgoglio ed estrema soddisfazione - afferma - abbiamo raccolto dai cittadini che si sono rivolti fiduciosi alla struttura che ho avuto il privilegio di dirigere, sentimenti di vicinanza, plauso e gratitudine in risposta alle istanze che quotidianamente ci venivano indirizzate. Molto resta da fare ma, sono certo che, proseguendo nell'essenziale e necessario intreccio tra ascolto e dialogo crescerà la collaborazione dei cittadini, indispensabile componente per poter soddisfare le istanze dei singoli che richiedono sicurezza e risposte adeguate".

A salutare Ruperti è il questore Leopoldo Laricchia, che ringrazia il dirigente della squadra mobile per "l'impegno, la grande professionalità e gli importanti risultati investigativi conseguiti in questi anni nella lotta alle organizzazioni mafiose e a tutte le forme di criminalità", augurandogli "la prosecuzione della brillante carriera in terra toscana". Un impegno a 360 gradi, quello della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti, sia sul fronte del contrasto a Cosa nostra che su quello della lotta alla criminalità comune. "Circa 3.000 tra arresti in flagranza di reato e misure cautelari - sottolinea - sono il risultato, frutto di un grande lavoro, che tutti gli operatori di questa squadra mobile con le proprie diverse e molteplici competenze acquisite, hanno contribuito a realizzare".

Nel corso degli anni sono stati colpiti i mandamenti di Brancaccio, della Noce, di Tommaso Natale, le famiglie mafiose di Santa Maria del Gesù, Passo di Rigano, Uditore, Torretta, Roccella, Corso dei Mille, così come di Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna, Santa Ninfa, Salemi. E poi ancora le operazioni contro la criminalità organizzata di stampo mafioso nigeriana, la disarticolazione di gruppi dediti al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina transnazionale con risvolti per sfruttamento della prostituzione, anche minorile.

"Sono state svolte importanti attività di indagine volte a perseguire i fenomeni corruttivi ai danni della Pubblica Amministrazione - ricorda ancora Ruperti -, nel campo degli appalti pubblici in svariati settori della pubblica amministrazione. Sono stati risolti numerosi omicidi, arrestandone gli autori, e tentati omicidi, sono stati identificati e arrestati gli autori di violentissime aggressioni anche con risvolti razziali, omosessuali o in danno di donne e minori, così come sono stati arrestati autori di violenze sessuali, di abusi sessuali in danno di minori". E poi le indagini sulle frodi assicurative, "quanto mai cruente, realizzate attraverso la mutilazione degli arti di vittime compiacenti" e quelle sul traffico di droga.

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