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Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Calderai

Rapine ed estorsioni, sigilli ai negozi di Cutrona: confisca da 200 mila euro

Il 34enne è stato arrestato con l'operazione di polizia "Maqueda" del 2016. Sulla sua testa pendono due condanne che lo dipingono come un soggetto vicino alla famiglia mafiosa di Palermo centro per conto della quale si sarebbe occupato della "messa a posto"

Sigilli a un’auto e a due attività di via Calderai, un internet point e un negozio di articoli per la casa e in ferro. La polizia ha eseguito un decreto di confisca emesso dal tribunale, sezione Misure di prevenzione, nei confronti di Alessandro Cutrona. Il 34enne, già sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno della durata di 2 anni, è considerato vicino alla famiglia mafiosa di Palermo centro. Nei suoi confronti sono state emesse due sentenze di condanna irrevocabili per rapina aggravata e lesioni personali in concorso (reati risalenti al 2005), nonché per tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose (nel 2010).

Secondo le due sentenze Cutrona, insieme ad altri complici si sarebbe “occupato dell’esazione e della messa a posto per conto dell’associazione mafiosa, indirizzando richieste estorsive con una chiara evocazione del sodalizio e spendendone perciò la forza di intimidazione, dato l’espresso riferimento proprio alla messa a posto di un cantiere e dei contributi per le famiglie dei detenuti”. Per il 34enne sono scattate le manette nel 2016 nell’ambito dell’operazione “Maqueda” condotta dalla Squadra Mobile. Un’inchiesta che ha permesso di annientare un pericoloso gruppo armato che era riuscito a imporsi sul territorio del centro storico diventando l’incubo dei commercianti stranieri, perlopiù bengalesi.

“Gli uomini arrestati e considerati vicini alle famiglie mafiose di ‘Palermo centro’ - spiegano dalla Questura - erano stati ritenuti responsabili di plurimi reati, aggravati sia dal metodo mafioso che dalla discriminazione razziale. Sulla base di alcune informazioni acquisite dagli investigatori circa l’esistenza di attività commerciali riconducibili al Cutrona ed esercitate in violazione di norme edilizie ed amministrative, sono state avviate mirate indagini patrimoniali da parte dell’Ufficio misure di prevenzione della Divisione anticrimine della Questura, nei suoi confronti e del suo nucleo familiare. E’ stata accertata una dimensione reddituale modestissima e incompatibile con gli acquisti e gli investimenti effettuati”.

Per questa ragione Cutrona è stato proposto per l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali e, successivamente, ad ottobre 2016, raggiunto da un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di Prevenzione, oggi divenuto definitivo con il provvedimento di confisca degli stessi beni per un valore stimato di circa 200 mila euro (VIDEO).

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