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La sentenza

Ex Pip in ospedale da oltre 15 anni, Civico condannato a pagare un milione di euro a 11 lavoratori

C'era chi lavorava lì dal 2001, sia negli uffici ma anche come operatore sociosanitario. Il giudice ha riconosciuto il rapporto di lavoro subordinato con l'Arnas che dovrà sborsare l'ingente somma che comprende differenze retributive, contributi e Tfr. Ancora da stabilire il loro futuro. Il direttore generale Colletti: "Abbiamo chiesto un tavolo tecnico agli assessorati competenti"

Sono ex Pip ma lavorano da oltre 15 anni al Civico, qualcuno con le funzioni di un amministrativo e altri come operatori sociosanitari specializzati, con turni e orari come tutti altri dipendenti. Eppure, facendo parte del bacino "Emergenza Palermo", non avevano buste paga né percepivano uno stipendio dall'ospedale ma ricevevano un sussidio erogato dall’Inps. Oggi però il giudice della sezione lavoro del tribunale, Paola Marino, ha riconosciuto il rapporto lavoro subordinato con l'azienda ospedaliera Arnas Civico che è stata condannata a risarcire in totale circa un milione di euro tra differenze retributive, contributi previdenziali (per i quali bisognerà aprire una posizione all’Inps) e il trattamento di fine rapporto.

Gli undici lavoratori fanno parte del bacino costituito dalla Regione, una storia infinita iniziata nel 2001, e di cui fanno parte tuttora oltre duemila persone. Come da accordi con l’assessorato al Lavoro da cui dipendono sono stati impiegati con mansioni di supporto in vari enti pubblici come il comune o la stessa Regione. In questo caso gli ex Pip hanno lavorato al Civico, chi a scrivere dietro un computer e chi a spingere una barella. Alcuni dal 2005, altri dal 2003 e qualcuno pure dal 2001. I lavoratori si sono rivolti agli avvocati Giuseppe Emanuele Greco, Michelangelo Girandoli, Manuela Lo Cascio, Ugo Pecoraro, Elisabetta Sabatino e hanno fatto causa all’ospedale chiedendo quanto secondo loro dovuto dopo anni di mancato riconoscimento dei loro effettivi ruoli.

Alla luce di quanto emerso durante il processo il giudice ha emesso i dispositivi delle sentenze riconoscendo a ciascun ex Pip somme che, sulla base della relazione di un consulente tecnico che ha fatto una quantificazione complessiva, vanno dai 40 mila ai 120 mila euro. Una sentenza importante secondo il gruppo di avvocati perché viene riconosciuto il diritto al risarcimento per l’intero periodo senza alcun termine prescrittivo. Per conoscere le motivazioni della sentenza - che l’ente “ospitante” Arnas intende impugnare - bisognerà attendere ancora 60 giorni.

Nelle ultime settimane sono andate avanti le trattative per la fuoriuscita degli ultimi 2.500 circa ex Pip e per, contestualmente, ricollocarli nella Sas, la società consortile per azioni Servizi ausiliari Sicilia, di cui la Regione detiene l’82% delle quote. Ancora da chiarire il futuro di questi undici lavoratori che per il momento probabilmente continueranno a impiegare questi lavoratori. “Abbiamo chiesto un tavolo tecnico - dice il direttore generale dell’Arnas Civico, Roberto Colletti - con gli assessorati regionali al Lavoro e alla Salute da cui dipendono per capire a stretto giro come muoverci”.

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