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Cronaca

"Portò il paziente nell’ospedale più lontano", infermiere condannato per omicidio colposo

Il gup ha dato due anni e mezzo a Francesco Giambanco, team leader dell'ambulanza che soccorse un 69enne in piena crisi cardiaca. Optò per Villa Sofia nonostante il Policlinico fosse più vicino

Avrebbe scelto l’ospedale più lontano nonostante il paziente fosse in fin di vita. Il gup Fernando Sestito ha condannato a due anni e mezzo per omicidio colposo l’infermiere Francesco Giambanco che, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, decise in quel tragico ottobre 2011 di dirigersi con l’ambulanza verso Villa Sofia invece che al Policlinico o al Civico. In quella mezz’ora necessaria per attraversare la città le condizioni del paziente, il 69enne Giorgio Calivà, precipitarono inesorabilmente.

Quando l’ambulanza arrivò a casa dell’uomo, in piena crisi respiratoria, a bordo c’era Giambanco con il ruolo di team leader. Sarebbe stato quindi lui a optare per la struttura sanitaria di Villa Sofia, pur avendo "caricato" il paziente in via Paolo Emiliani Giudici, a meno di un chilometro dal Policlinico "Paolo Giaccone". All’arrivo i soccorritori riscontrano alcune anomalie cardiache, attribuendo a Calivà il codice giallo.

Nonostante la situazione Giambanco decise di dirigersi verso Villa Sofia. Ma quella mezz’ora passata a sfrecciare sull’asfalto costò la vita al 69enne. Inutili i tentativi di salvataggio da parte dei medici. I parenti della vittima, dopo l’iniziale rabbia, decisero di sporgere denuncia alle forze dell’ordine, dando il via alle indagini e arrivando a distanza di più di 4 anni alla richiesta di condanna del pm Daniela Sansone.

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