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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Dammi i soldi o dico che mi hai molestata", condannata collaboratrice domestica

Il gip ha dato un anno e quattro mesi alla 43enne Onofria Maria Cottone. La colf avrebbe preteso le spettanze maturate dopo 14 anni, mentre per i suoi datori avrebbe lavorato per un periodo più breve. Al loro rifiuto la minaccia di inventarsi violenze a sfondo sessuale

Collaboratrice domestica condannata per aver tentato di estorcere denaro al suo datore di lavoro minacciando di denunciarlo per molestie sessuali. Il gip Nicola Aiello ha dato 1 anno e 4 mesi (pena sospesa) alla 43enne Onofria Maria Cottone, imputata per il reato di tentata estorsione. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti avrebbe preteso delle somme che, anche secondo la coppia per la quale lavorava, non le spettavano.

I fatti risalgono al 2013. La donna, difesa dall’avvocato Rachele Chiavetta, ha sostenuto di fronte al giudice di aver solamente chiesto al suo datore di lavoro e alla compagna ciò che le avrebbero dovuto versare come "Trattamento di fine rapporto" dopo 14 anni di servizio. Per la coppia, invece, si sarebbe trattato d’un periodo più breve (e considerato di prova), tanto da non averle fatto maturare alcuna spettanza.

Di fronte al rifiuto del datore di lavoro la donna ha annunciato la sua volontà di denunciarlo e raccontare alle forze dell'ordine le richieste e le avances fatte dall'uomo. Molestie sessuali per le quali, però, non sarebbe stata prodotta alcuna prova. Rispetto alla richiesta di condanna del pm, pari a 2 anni e 2 mesi, il gip ha ridotto la pena stabilendo inoltre che la collaboratrice domestica dovrà risarcire una somma pari a 800 euro. Il legale difensore, nominato d'ufficio, ha annunciato la volontà di ricorrere in appello.

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